Intervistato da Bloomberg TV a Riyadh, in Arabia Saudita, Barrack ha avuto modo di spiegare che l’interesse del fondo non è nel brand (la cui reputazione è, oggi, profondamente danneggiata), ma negli asset, nei dipendenti e nel know-how della compagnia (nella quale lavorano tuttora 115 persone).
Alcune speculazioni vedrebbero inoltre la Dimension Films, sezione della Weinstein Company gestita da Bob Weinstein, fuori dal potenziale accordo di acquisto da parte di Colony Capital. Sulla questione Barrack è tuttavia stato criptico, e si è mostrato elusivo alla domanda circa un possibile valore di mercato, a oggi, dell’intera compagnia. Come spiegato da Barrack:
Se “l’elemento Weinstein” potrà essere rimosso, se la tossicità che circonda la compagnia potrà rientrare e il tutto potrà riprendere a operare [sotto un altro proprietario e una diversa gestione], allora l’azienda ha un qualche valore.
Colony Capital, lo ricordiamo, ha già investito nella Weinstein Company stipulando una partnership strategica con la compagnia: mossa che, a tutti gli effetti, è una precisa dichiarazione di interesse in merito a una eventuale acquisizione.
Fonte: Hollywood Reporter
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