A 35 anni dall’uscita di Stand by Me – Ricordo di un’estate di Rob Reiner, Wil Wheaton è tornato a parlare del film e soprattutto del dramma che in quell’epoca stava vivendo a soli 13 anni.

L’attore ha parlato senza peli sulla lingua con Yahoo dello stress causato dai suoi genitori:

Non volevo fare l’attore da bambino. Furono i miei genitori a costringermi. Mia madre mi fece andare nella sua agenzia a dire all’agente per bambini: “Voglio fare quello che fa la mia mamma“.

Sua madre Debra era un’attrice, mentre suo padre un medico, ed entrambi fecero di tutto per spingere il figlio a intraprendere una carriera da attore:

Attraverso un misto di incredibile violenza psicologica da parte di mio padre e molta manipolazione da parte di mia madre, accusai un bel colpo.

Nonostante tutto ciò che fu costretto ad affrontare, Wheaton ricorda ancora con amore l’esperienza sul set in compagnia di River Phoenix, Corey Feldman e Jerry O’Connell. Ha in effetti svelato che riuscì a usare il suo stato emotivo per il suo personaggio:

La cosa mi fece sentire esattamente come Gordie, visto che la sua esperienza rifletteva molto la mia. Entrambi invisibili a casa, entrambi con un fratello che è il cocco della famiglia. Entrambi nei panni di un capro espiatorio.

Quando guardo Stand by Me adesso, non riesco a ignorare la tristezza incredibile nei miei occhi. E non riesco a ignorare la realtà di quella tristezza, l’isolamento che mi diede ciò di cui Gordie aveva bisogno per prendere vita. Credo che Rob Reiner vide esattamente quello in me.

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