Nel 2019 pareva che il sequel di World War Z fosse pronto a partire con David Fincher dietro alla macchina da presa e Brad Pitt, di ritorno nei panni del protagonista dopo il film del 2013, davanti. Le riprese avrebbero interessato la Thailandia, la Spagna e la Georgia.

Poi però, nel febbraio del 2019, la Paramount ha staccato la spina. Il regista e la major non erano riusciti a raggiungere un compromesso sul budget che avrebbe superato i 190 milioni di dollari del primo capitolo (che tra l’altro necessitò di una lunga sessione di riprese aggiuntive).

Complici gli impegni stampa per The Killer, il suo nuovo film in arrivo a novembre su Netflix, David Fincher ha parlato un po’ del sequel di World War Z che non ha più girato spiegando che, tutto sommato, è andata bene così: era difatti concepito in maniera simile a The Last of Us e si proponeva di fare delle cose che, però, la serie tratta dal videogame di Neil Druckmann ha fatto in modo più approfondito.

Sarebbe stato un po’ come The Last of Us. A conti fatti sono contento di non aver fatto quello che avevamo in mente di fare, perché The Last of Us ha avuto molto più spazio a disposizione per esplorare le stesse tematiche. Nei nostri crediti di apertura avremmo usato il piccolo parassita. Lo hanno usato anche nella loro sigla e ne discutono nel meraviglioso prologo con il talk show in stile Dick Cavett e David Frost.

Per tutte le notizie su The Killer, il nuovo film di David Fincher, c’è la nostra scheda.

Questa la scheda della serie TV di The Last of Us.

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FONTE: GQ via Variety

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