Il regista Abel Ferrara ha regalato qualche anticipazione riguardante il suo prossimo film su Padre Pio che avrà come protagonista l’attore Shia LaBeouf, incontrando la stampa dopo aver ricevuto nella serata di ieri il Premio Asteroide alla Carriera in occasione della 21° edizione del Trieste Science+Fiction Festival.

Il progetto, le cui riprese inizieranno tra poche settimane, mostrerà l’attore nel ruolo del religioso italiano. LaBeouf si sta preparando con grande dedizione per arrivare pronto sul set, trascorrendo il suo tempo in un vero monastero.

Ferrara ha spiegato:

Si tratta di un progetto a cui lavoro da anni perché uno dei miei nonni è nato a Sarno, una città tra Salerno e Napoli, ed è molto vicina a Pietrelcina. Avevo un legame molto stretto con mio nonno e sono certo che fosse religioso, ma non eccessivamente. Mio nonno è poi arrivato a New York quando era un ventenne e lì è rimasto. Amava l’America, suo fratello e altri parenti sono venuti e la odiavano, se ne sono andati, ma lui è rimasto e ha avuto davvero una bella vita. Padre Pio proviene da quella stessa mentalità, da quello stesso mondo, ed è poi andato a San Giovanni Rotondo.

La storia portata sul grande schermo non seguirà solo il racconto di quanto accaduto al frate ma darà spazio anche a fatti realmente accaduti che hanno avuto un grande impatto dal punto di vista storico e sociale e hanno più di un punto in comune con il presente:

Il nostro film si svolge in un periodo molto breve, negli anni Venti, quando ci sono state per la prima volta le “elezioni”, vinte dalla sinistra. Eravamo subito dopo la Rivoluzione Russa e c’era molta paranoia, pensavano che stessero per accadere delle cose terribili. In questa cittadina, che era un microcosmo dell’Italia, c’è stata una votazione della popolazione, ovviamente non delle donnne, in un mondo composto da proprietari terrieri e in cui la Chiesa era davvero importante. Padre Pio era un monaco dell’ordine dei cappucini, non era del tutto dentro la Chiesa, ma c’era il monastero. Questa città era “comandata” dalla Chiesa e dai proprietari terrieri. Quello che è accaduto con quell’elezione è esattamente ciò che è accaduto nella mia nazione: quando ha vinto la sinistra, la destra ha negato il risultato della votazione. Quando neghi un’elezione in pratica dai il via a una rivoluzione. Il giorno in cui sono andati a prendere il potere e il controllo degli spazi istituzionali, la Chiesa e i proprietari terrieri hanno chiamato da un’altra città i carabinieri per difendere il loro potere, negando che queste persone avessero vinto le elezioni. Nel frattempo si era formato un gruppo di agricoltori che erano stati riuniti da giovani che frequentavano l’università a Bologna ed erano tornati per promuovere e sostenere la rivoluzione in stile marxista. Queste persone erano lì e gli hanno sparato, una cosa non troppo diversa da quanto accaduto recentemente a Washington. Erano tutti lì, come una donna che aveva perso il marito durante la guerra e non aveva intenzione di calmarsi. Due donne hanno preso la bandiera e si sono ribellate, volendo issarla. Ci sono molte versioni di quanto accaduto come chi sostiene che siano stati sparati dei petardi, la gente si sia spaventata e i carabinieri abbiano reagito, sparando. Il risultato è stato che undici persone hanno perso la vita ed è una pagina della storia italiana, anche se ogni volta che la racconto agli italiani nessuno ne ha sentito parlare. Tra le vittime c’era una venticinquenne incinta, un agricoltore di cinquanta anni… E Padre Pio in quei momenti aveva le stimmate, nel mio film è quel momento.

La vita di Padre Pio sarà quindi intrecciata con un punto di svolta della storia mondiale:

Si tratta di una combinazione tra la lotta spirituale di Padre Pio contro il diavolo e quegli eventi che hanno dato il via in un certo senso al partito fascista. E se si pensa a quello che è accaduto dopo, alla seconda Guerra Mondiale, ai milioni di persone che sono morte… Per me si tratta del regno del diavolo, che è uno dei personaggi centrali del film perché è un manipolatore degli eventi. Pio, ogni notte, combatteva contro il maligno nella sua stanza. Solo lui poteva vederlo, invocarlo, combatterlo. Pio era quasi un poeta e se si leggono le sue lettere spiega tutto questo. Cercheremo di girare quelle scene, mostrare l’evento storico… Penso sia un progetto eccitante.

Abel Ferrara ha quindi lodato il lavoro compiuto da Shia LaBeouf che ha scelto per l’importante parte:

È spettacolare, è grandioso lavorare con lui. Da due mesi sta vivendo in un monastero per prepararsi, in California, dove c’è una struttura dei cappuccini. Inizieremo le riprese il 22 novembre. Lui è un attore che segue il metodo Stanislavski, farà tutto il necessario per interpretare il ruolo. Quando lo vedi ha questo aspetto quasi da gangster, ma ha una mentalità unica.

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