Tra pochi giorni arriverà su Netflix Rebel Moon Parte 1: Figlia del fuoco, il kolossal firmato da Zack Snyder che darà il via a un nuovo universo a tinte fantasy e fantascientifiche.

Tra le propaggini di questo nuovo mondo non solo dei film (ad aprile arriverà Rebel Moon parte 2 – La sfregiatrice), ma anche delle graphic novel come House of the Bloodaxe, il cui primo numero sarà disponibile dal 10 gennaio.

Della genesi dell’universo abbiamo parlato con i diretti interessati a Londra, qualche giorno fa. 

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Dove si parte per costruire un universo?

Abbiamo posto la domanda all’architetto dell’universo, ovvero Zack Snyder, che ha avuto la sua prima idea per Rebel Moon tre decenni fa:

Prima di tutto ti serve una storia, si parte sempre dalla storia. Noi sapevamo ciò che volevamo raccontare, ma la prima parte della costruzione del mondo ha riguardato il Mondo Madre. Ci siamo concentrati sulla loro mitologia e siamo partiti da lì. Ci siamo chiesti quale fosse il loro mito di origine, il loro sistema di credenze e tutto il resto. Tutte queste cose hanno influenzato il loro aspetto, le uniformi, il loro re ed è da questo che siamo partiti. Poi ci sono stati a cascata tutte le altre parti dell’universo, a volte c’erano dei mondi che non avevano bisogno di approfondimento perché non erano collegati al Mondo Madre, ma in generale posso dire che il Mondo Madre ha influenzato tutti.

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Creare nuovi mondi significa anche creare nuove lingue. Per Rebel Moon ne sono state create tre grazie all’aiuto di uno specialista. Una è il Samandritan, lingua parlata da Tarak (Staz Nair), la prima delle reclute di Kora e Gunnar che accetta di unirsi alla lotta contro il Mondo Madre.

Sentiamo Tarak parlare la lingua in prossimità di un Bennu, una creatura mitica simile a un grifone. Come raccontato da Staz Nair, la lingua è stata creata in modo particolare:

Quando Zack mi ha dato l’opportunità di creare questa lingua, ho parlato con un linguista e ho discusso con lui di quale potessero essere le lingue fonte di ispirazione e ho pensato che fosse bello e romantico creare un misto della mia lingua natale, il russo, e la lingua di mia moglie, il portoghese, che stavo imparando e che sto ancora imparando. Quindi quello che ne è risultato è stato un amalgama della struttura del russo con i generi grammaticali del portoghese.

L’ho già detto e lo ripeto, Zack ci ha dato quel livello di autonomia e di unicità dei personaggi che ci ha permesso di addentrarci e scavare più a fondo per rendere il ruolo ancora più personale.

I personaggi di Rebel Moon tra luci e ombre

La storia di Rebel Moon ruota attorno a Kora (Sofia Boutella), un personaggio con un passato misterioso che è accolta in una piccola comunità contadina dopo essersi schiantata sulla luna di Veldt. 

Per Sofia Boutella interpretare Kora è stato come risolvere un cubo di Rubik:

Più è complesso un personaggio e più ci sono strati, più è bello per me interpretarlo. Quando non c’è abbastanza, quando non c’è sostanza, non so a cosa aggrapparmi. Qui invece tutto parte da un dettaglio del suo passato che si scoprirà nella parte due, ma che però mi ha fatto capire esattamente come interpretarla. È l’unica persona che si impone dei limiti, non sono gli altri a imporglieli, eppure è decisa a vivere e a non mollare. L’unica cosa è che non permette alle persone di avvicinarsi.

Sul suo cammino Kora si imbatterà in Titus, interpretato da Djimon Hounsou, un ex generale che un tempo combatteva per il regime, prima di dirigere la sua armata contro il Mondo Madre. Ora Titus è un gladiatore ubriaco in esilio che combatte nei polverosi colossei di Pollux, una scena che Djimon Hounsou ha adorato girare visto anche il tributo a un noto film di Ridley Scott:

Rendere omaggio a Il Gladiatore è stato bellissimo, perciò quella scena su Pollux è probabilmente una delle mie preferite. Quello che ho apprezzato, però, è che si sia trattato di una storia ben scritta, quindi non ho fatto altro che dedicarmi completamente alla sceneggiatura. Nella sua essenza, la storia può riferirsi a quello che viviamo oggi. 

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Nella squadra di Kora troveremo anche Kai, interpretato da Charlie Hunnam, un opportunista dotato di grande fascino che offre la sua nave da carico come mezzo di trasporto. I personaggi di Rebel Moon sono personaggi che hanno compiuto errori e vogliono porvi rimedio o personaggi che continuano a sbagliare, un aspetto che lo stesso Hunnam ha trovato molto intrigante:

Credo che il lavoro si faccia più gratificante quando tra te e il personaggio non c’è distanza. Per farlo devi trovare qualcosa nel personaggio che sia un’espressione di qualcosa che è dentro di te. Credo che dentro di noi ci sia un mondo intero, bisogna solo guardare a fondo per scoprirlo. Da attore credo sia molto importante trovare il personaggio dentro di te e non cercarlo all’esterno.

Rebel Moon parte 1 – Figlia del fuoco sarà disponibile su Netflix il 22 dicembre.

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