Esiste un genere precisissimo a cui Alice e Peter appartiene, è quello dei film in cui uno o più bambini si rifugiano in un mondo di sogni, reso tramite computer grafica spinta ed esagerata, per non dover affrontare dei drammi nel mondo reale. Film come Sette minuti dopo la mezzanotte di Bayona, per fare un esempio. Qui il tutto è declinato con molta più leggerezza ma tramite la medesima insulsa idea generica dell’immaginazione infantile, tramite un abuso dell’idea di bambino magico (cioè il fatto che ai personaggi bambini siano concesse cose che agli adulti sono precluse in virtù della loro età) e soprattutto tramite un concetto così aggressivo di tenerezza e piccoli sentimenti buoni che è doloroso da guardare.

La trama si dà senza remore all’assurdo spinto. Alice e Peter, i due bambini protagonisti figli di una famiglia di razza mista (padre afroamericano e madre Angelina Jolie) sono praticamente i futuri Alice nel paese delle meraviglie e Peter Pan. Vivono una vita difficile per rag...