La recensione di Atlas, il film diretto da Brad Peyton in arrivo su Netflix dal 24 maggio.

Il motivo per cui Atlas è un film frustrante sta già tutto nel titolo. Nella mitologia greca Atlante è il titano che regge il mondo sulle spalle. In Atlas il mondo poggia tutto su Jennifer Lopez. Che qui, anche produttrice, è evidentemente il cervello di un’operazione cucita su di lei, che mira a tematizzare il suo non essere più nel fiore degli anni (nonostante la forma proverbiale) e alla luce di ciò rilanciare il suo divismo in chiave autoconsapevole e crepuscolare. A minare l’operazione è il modo in cui la scrittura le si avvolge narcisisticamente intorno, rendendo ciò che dovrebbe essere un chiaro ma velato sottotesto il centro totalizzante della narrazione. È un peccato perché in più momenti Atlas mostra un carattere e una voglia di fare non disprezzabili, che in questo modo rischiano di esaurirsi nel puro star vehicle.

Il miglior termine di paragone per Atlas è Top Gun: Maverick,...