La recensione di Before I Change My Mind, il film presentato al festival di Locarno 75

Il video è memoria. Se per la generazione dei baby boomer e per alcune di quelle precedenti la memoria era il bianco e nero, per quella dei nati tra la fine degli anni ‘70 e gli anni ‘90 i ricordi sono in video, cioè il supporto tecnologico sul quale effettivamente sono impressi i momenti della loro infanzia e poi adolescenza. Immagini caratterizzate da bassa qualità, colori sparati e uno spazio grandissimo per il sentimento. Uno spazio grande almeno quanto il divario di dettagli, qualità ed elementi tra quelle immagini e la realtà. Buchi colmati dal sentimento.

Così in Before I Change My Mind, ambientato in Canada nel 1987, non solo i ricordi del protagonista sono in video ma anche quando ripensa a eventi avvenuti da poco, eventi che abbiamo visto nel film, li rivediamo come flash in video. Immagina e pensa la realtà già in immagini, o meglio come le immagini che associa ai suoi ricordi. Spesso ter...