Caro Evan Hansen, la recensione

Non capita di rado di poter dire che un film che racconta una storia da 90 minuti in 137 fa bene a farlo. Caro Evan Hansen adatta l’omonimo musical, ma contrariamente a quel che i musical adattati per il cinema ci hanno abituato non è una storia di canti e balli solari e pieni di sorrisi. Nonostante, a suo modo, sia un inno alla vita, che è ciò che la narrazione sembra sempre chiedere alla musica, questo musical è un melodramma che non ha paura di essere un melodramma, che vuole affondare le mani nei problemi dei personaggi e che lo fa più che altro sovrapponendo ad un soggetto ottimo un lavoro fuori dal comune sulla recitazione.

L’intreccio è il sogno di ogni scrittore di melodrammi. Un ragazzo con problemi di inserimento a scuola scrive una lettera a sé stesso come consigliatogli dal suo psicologo, la stampa, e un bullo la prende. Quel bullo, si scopre qualche giorno dopo, si è suicidato. La cosa forte qui sono le caratteristiche dei personaggi: il bul...