La recensione di City Of Wind, il film mongolo in concorso nella sezione Orizzonti alla Mostra del cinema di Venezia

Un uomo può cadere ma anche un argine può sgretolarsi!!” è con frasi come questa che a un certo punto un amico del protagonista di City Of Wind cerca disperatamente di perorare la sua causa agli occhi di una professoressa inflessibile e rigida. Siamo a metà film ed è successo che nella sua vita è entrato un amore imprevisto, il primo, che ha sconvolto tutto. Da che era un secchione ora si tinge i capelli, fa a botte in classe per difendere gli altri e non sa più che pesci prendere. Siamo in un teen movie sciamanico mongolo, ed è bellissimo. A dare il twist sciamanico a questa storia ci pensa il fatto che questo ragazzo arrotondi intercedendo per uno spirito, pagato dalle persone che vogliono protezione o conforto, lui va a casa loro con la sorella, si traveste e parla per l’essenza. Dice di sentire le sofferenze altrui davvero, ma una volta la figlia di una donna che l...