La recensione del film di Margherita Vicario Gloria!, presentato in concorso al festival di Berlino

L’equivoco più nocivo per Gloria! è il fatto che sia stato preso in concorso a un grande festival europeo. La cosa farà bene al film ma può fuorviare gli spettatori, perché Gloria!, nonostante un tipo di messa in scena, di look e di tempi da cinema d’autore, in realtà è una storia molto pop dotata della giusta ingenuità per raccontare con estremismi e tinte forti di ragazze ribelli che inseguono passioni in un mondo che mira a reprimerle. Siamo nell’800 e le protagoniste sono orfane impiegate come orchestrali dall’orfanotrofio stesso. Peggio di loro però sta Teresa, serva dell’orfanotrofio, che con un pugno di buone trovate di regia fin dall’inizio capiamo avere un intuito musicale fuori dal comune.

Le ragazze con Teresa (inizialmente trattata come una subalterna) si vedono di notte intorno a un oggetto nuovo che nessuno capisce come usare e che per questo è stato messo via, un pi...