La recensione di Persuasione, su Netflix dal 15 luglio

Per quanto questa equazione sia golosa, sommare in un film elementi di successo non equivale ad ottenere un film di successo (nel senso di ben riuscito, non per forza popolare). Guardando Persuasione, film romantico in costume diretto da Carrie Cracknell, l’impressione è invece proprio quella – a tratti irritante – che tutto ciò che lo caratterizza sia stato pensato a tavolino per arrivare a un buon risultato senza spendere troppe energie creative: l’adattamento dal libro di Jane Austen (appunto, Persuasione), la scelta di Dakota Johnson come protagonista, il casting multietnico “alla Bridgerton”, lo stratagemma narrativo della confessione alla macchina da presa (come Enola Holmes, altro prodotto Netflix che a sua volta riprendeva Fleabag).

Mero riempitivo da catalogo, per quanto non si tratti di un brutto film Persuasione sembra più che altro un film-algoritmo, senza ispirazione, creato prendendo qua e là dei trend se...