La recensione di Petrol, presentato al festival di Locarno

Potrebbe sembrare di essere alle prese con The Souvenir di Joanna Hogg per come la giovane protagonista di Petrol abbia al centro della sua vita un film da realizzare e dei problemi da cineasta da risolvere che sfociano in problemi personali da affrontare. Tuttavia è ben presto chiaro che l’aria non è per niente quella del ricordo e della storia personale ma più quella di una forma quasi folkloristica di realismo magico in cui ogni cosa è possibile e il confine tra ciò che esiste e ciò che è immaginato è inesistente, le due dimensioni si mischiano e contaminano di continuo. È la materia dei racconti migliori sul cinema, quelli che trasfigurano una lotta molto ordinaria e fatta di problemi logistici, in qualcosa di trascendentale.

Tuttavia il problema di questo secondo film di Alena Lodkina è semmai la fatica a raccontare. In Petrol non c’è nessuna fluidità o piacere del racconto ma anzi una certa sofferenza nel far avanzare la...