La recensione di Strange Way of Life, il cortometraggio diretto da Pedro Almodovar, nelle sale dal 21 settembre e prossimamente su MUBI

Un crimine, uno sceriffo che prima era criminale, un vecchio amico (e sodale) proveniente da quel passato che ritorna, un ricercato che va fatto fuori per una questione personale che poi diventano due questioni personali in conflitto e ovviamente un amore carnale e passionale. In 30 minuti Pedro Almodovar gira un concentrato di quello che è stato il western e lo adatta a se stesso e a quel che gli interessa con incredibile leggerezza. Strange Way of Life, strano a dirsi per Almodovar, funziona molto più quando punta sulla scrittura rispetto a quando punta sulle immagini, è un film di recitazione, di snodi e di non detti e mai un film di frontiera nel senso pieno del western.

L’operazione (che fu presentata a Cannes) è realmente sofisticata, perché la cinefilia di Almodovar è sempre plasmata dal suo stile. Da un certo punto in poi i suoi film sono semp...