La recensione di Unfrosted, il film diretto da Jerry Seinfeld in arrivo su Netflix il 3 maggio.

Unfrosted è come quello zio razzista che fa battute inopportune ai matrimoni e poi si offende che “con questi giovani non si può più ridere di niente”. Per l’esattezza, è come se quello zio razzista venisse messo a capo del reparto marketing di una mega-multinazionale. Nel caso a qualcuno fosse sfuggito, di recente il colosso dei cereali Kellogg’s si è spaccato in due. La neo-battezzata Kellanova, che detiene parte dei prodotti classici del marchio, ha evidentemente ritenuto opportuno un rebranding in forma di film. Entra in scena Jerry Seinfeld (anche esordiente alla regia) che in un flashback di un’ora e quaranta racconta a un incauto bambino la magica storia della nascita delle Pop-Tarts.

Il progetto Unfrosted dev’essere iniziato più o meno con queste parole: “come Barbie”. Il miracolo compiuto da Mattel col film di Greta Gerwig (ma anche il recente Air) provano che il terreno è maturo p...