La recensione di Yannick, il film di Quentin Dupieux in concorso al festival di Locarno, in uscita in sala il 18 gennaio

È in corso (molto lentamente) una sorta di normalizzazione di Quentin Dupieux. Yannick è un film che parte da una premessa sua, cioè accade qualcosa di strano: durante la rappresentazione di una commedia teatrale uno spettatore sì alza in piedi e protesta per il fatto che non fa ridere e non solleva l’animo per niente. Questo dibattito a scena aperta va avanti per un po’ fino a che le cose non degenerano e viene tirata fuori una pistola. Da lì con tutto il pubblico in ostaggio nella sala sì procederà a riscrivere tutto con ignoranza ma forse più efficacia. Yannick è quindi un film più comune del solito (già che la trama possa essere riassunto è un indizio) con un umorismo sempre molto presente che almeno inizialmente lavora tantissimo sull’imbarazzo.

Con un ottimo tirante e un continuo rimando delle vere motivazioni, con una curiosità che non si esaurisce allo spunt...