L’industria creativa è costantemente alla ricerca di contenuti. Per anni l’audiovisivo ha messo i piedi nel mondo della letteratura (libri e fumetti) per trarne storie e grandi saghe. Con l’arrivo degli NFT nel mondo dell’arte è stato inevitabile che Hollywood puntasse la propria attenzione verso questo trend, come una sorta di occhio di Sauron attirato da una possibile fonte di profitti.
Ricordiamo che per NFT si intende non-fungible token, ovvero un token crittografato utilizzato per creare scarsità digitale verificabile. L’applicazione concreta degli NFT nel mercato delle opere d’arte ha permesso la nascita dell’arte crittografica. Ovvero opere d’arte digitali con possibilità di proprietà proprio grazie ai non-fungible token. L’oggetto digitale può assumere svariate forme, può essere un quadro, un video, ma anche una canzone, e può quindi diventare di proprietà ed essere ceduto grazie all’attestazione di originalità dell’opera.
Una rivoluzione in termini di attribuzione di proprietà...
Si chiama Aku il primo NFT, non-fungible token opzionato da Hollywood per un film. Potrebbe essere il primo segno di una rivoluzione creativa
È necessario attenersi alla netiquette, alla community infatti si richiede l’automoderazione: non sono ammessi insulti, commenti off topic, flame. Si prega di segnalare i commenti che violano la netiquette, BAD si riserva di intervenire con la cancellazione o il ban definitivo.