Nobel

Daniel Mantovani (Oscar Martínez) non la pensa come Bob Dylan. Lui il suo Nobel per la Letteratura lo va a ritirare anche compiaciuto e sicuramente più sobrio dell’Andrew Craig di Paul Newman in Intrigo a Stoccolma (1963) di Mark Robson.
Attenzione al discorso di accettazione da parte di Daniel con cui di fatto parte in quarta Il Cittadino Illustre di Gastón Duprat e Mariano Cohn. È un discorso furbissimo e manipolatorio.
Daniel si lamenta e in un certo senso ammette che per colpa del Nobel lui adesso è diventato un artista canonico e quindi già depotenziato nella sua imprevedibilità creativa dal fatto di essere entrato nell’Olimpo degli scrittori in compagnia di Thomas MannWilliam Faulkner e Gabriel García Márquez.
Ma allo stesso tempo, ammettendo tutto ciò, Daniel Mantovani dimostra, e annuncia a tutti, che lui da quella prigione dell’essere diventato canone potrebbe scappare in qualsiasi momento.
Perché lui sa. E perché lui è in controllo di un mondo che do...