Rubrica a cura di ColinMcKenzie
Non si può dire che, alla fine del 2006, i nostri articoli su Eragon (qui e qui i due più importanti) siano passati inosservati. Le reazioni sono state diverse, tra cui soprattutto incredulità e stupore. In realtà, dopo dodici mesi, possiamo ben dire di averci visto giusto.
I problemi erano tanti, a cominciare dagli incassi insoddisfacenti: 240 milioni di dollari nel mondo, a fronte di un budget di circa 120 milioni, più una cifra importante in marketing e distribuzione, che portava il passivo in rosso se si consideravano le quote degli esercenti. Quel che è peggio, la pellicola, dopo un inizio discreto, era affondata, segnale di un passaparola negativo e che certo non prometteva bene per un eventuale futuro (se ad uno spettatore comune non è piaciuto il primo episodio, perché dovrebbe vedersi il secondo?). Per carità, non che gli articoli fossero perfetti: infatti, avevo sottovalutato l...
Un anno fa, in una serie di articoli, avevamo spiegato perché era praticamente impossibile vedere sequel di Eragon. Dodici mesi dopo, è successo proprio quello che avevamo previsto: nulla...
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