Quando Gran Turismo uscì nel 1997 sulla prima PlayStation fu chiaro a tutti il potenziale della serie di simulatori di guida targata Polyphony Digital. Con il passare del tempo, il team nipponico perfezionò la propria formula iniziale, approdando su tutte le successive console Sony con nuove feature, ma forgiate dalla medesima passione. Disponibile dallo scorso anno su PlayStation 4 e PlayStation 5, Gran Turismo 7 è l’ennesima conferma di questa passione per le auto. Auto che vengono trattate con estremo rispetto e con una fedeltà certosina, contribuendo a dar vita a un vero e proprio tributo per le quattro ruote.

Dopo anni di trasposizioni di fumetti in film, sembra che il prossimo media dal quale attingere per i prossimi blockbuster siano proprio i videogiochi. Una scelta che può portare a risultati mediocri, come i recenti Uncharted, Monster Hunter e Mortal Kombat, ma anche a opere apparentemente imponenti come l’imminente film dedicato a Super Mario o la serie di The Last of Us. Ebbene, anche la serie di titoli di guida nata venticinque anni fa sta per ricevere il proprio adattamento, previsto per l’11 agosto di quest’anno (la data fa riferimento all’uscita nel mercato statunitense, ndr.).

Ma ha senso adattare un videogioco senza una trama? Il film di Gran Turismo può portare nuove persone a giocare al franchise, oppure si tratta di due mondi troppo differenti? In questo articolo cerchiamo di spiegarvi perché, secondo noi, ha assolutamente senso realizzare un film dal brand targato Polyphony.

Gran Turismo

UNA VALIDA IDEA DI FONDO

L’idea alla base di Gran Turismo è estremamente interessante. La storia segue la reale vicenda di Jann Mardenborough, un ragazzo nato nel 1991 e da sempre appassionato di giochi di guida. Questa sua passione gli permise di entrare alla GT Academy, una realtà attiva da anni con lo scopo di trasformare i migliori videogiocatori di Gran Turismo in piloti professionisti da inserire nella scuderia Nissan. Jann superò altri 90.000 partecipanti, vincendo la possibilità di correre alla 24 Ore di Dubai, una tra le più importanti gare automobilistiche al mondo.

Non entriamo più nello specifico per evitare di rovinarvi la sorpresa, nel caso non conosciate il resto della storia. Quello che però è evidente è che la produzione ha una direzione ben chiara. Il desiderio di mostrare al mondo intero che i nostri sogni possono diventare realtà, anche quando sembrano del tutto inarrivabili. L’idea alla base del progetto è interessante a tal punto da prevalere su altre trasposizioni, che sembrano voler replicare il materiale videoludico originale, ma senza riuscire a comprenderlo. Questa volta, invece, il videogioco viene raccontato attraverso una storia reale che parla del videogioco stesso. Uno splendido cortocircuito che non vediamo l’ora di scoprire al cinema.

Gran Turismo

UN TEAM DI STELLE

Non lo nascondiamo: quando venne annunciato che alla regia di Gran Turismo ci sarebbe stato Neill Blomkamp, il nostro cuore ha saltato un battito. L’autore celebre soprattutto per District 9 ha infatti accettato di lavorare a questo progetto con l’intenzione di dare vita a corse automobilistiche da brivido. Il breve teaser publicato pochi giorni fa lascia già intravedere il possibile risultato e noi non possiamo far altro che attendere con trepidazione un trailer più esteso.

Allo stesso tempo, il cast presenta volti vecchi e nuovi. Il protagonista è interpretato da Archie Madekwe, celebre per la serie See, disponibile su Apple TV+, e per aver dato la voce a Sedgwick nell’ottimo episodio “Ice” di Love, Death & Robots. Al suo fianco spicca David Harbour, nel ruolo dell’allenatore di Jann, e Orlando Bloom, un addetto al marketing. Non bisogna però dimenticarsi di Djimon Hounsou e di Geri Halliwell, che interpreteranno i due genitori del protagonista. Anche i nomi coinvolti sono sicuramente di spicco, dimostrando quanto Sony abbia deciso di investire in questo progetto. Un progetto che, a un primo sguardo, può anche sembrare bizzarro, ma che in realtà nasconde un grandissimo potenziale.

Gran Turismo

SENZA REDINI

Come già accennato, uno dei principali problemi delle trasposizioni videoludiche è quello di voler rimanere incollati al materiale originale, ma senza conoscerlo davvero. Ecco che, quindi, abbiamo i vari film di Resident Evil, oppure i terribili adattamenti di Uwe Boll come House of the Dead e Far Cry. Gran Turismo, invece, non ha alcuna trama alla quale doversi ispirare. Nessun protagonista o auto più centrale di altre. Il risultato è che il team ha avuto carta bianca e , di conseguenza, è davvero difficile che i fan possano rimanere delusi. Si tratta di un dettaglio non da poco, che potrebbe permettere al film di posizionarsi tra le migliori pellicole tratte da un videogioco, senza le pesanti catene delle proprie origini.

E voi che cosa ne pensate? Siete incuriositi da Gran Turismo, oppure non siete minimamente interessati a questo film? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o, se preferite, venite a scriverci la vostra opinione nella chat del nostro canale Twitch.

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