The Batman di Matt Reeves è un film dallo stile molto moderno che guarda però al cinema del passato. Si arricchisce di numerose citazioni ad altre pellicole che hanno segnato l’immaginario noir. La regia, aiutata da una fotografia suggestiva e cupissima, ha attinto da gran parte della tradizione, in particolare dal cinema di David Fincher. Ha ambientato i primi passi del Cavaliere Oscuro in una Gotham City nebbiosa e arrabbiata come il mondo (futuristico) di Blade Runner.

I cuochi tengono segreta la ricetta che funziona, così non è per i registi cinematografici che invece amano parecchio condividere le proprie fonti di ispirazione. Così anche Matt Reeves durante la lunga campagna stampa ha spesso detto esplicitamente a quali film si è ispirato. Quello con il mondo dei fumetti (Batman: Hush, il lungo Halloween, Anno due…), è un sodalizio che ha permesso un adattamento vero e proprio. Ossia una aderenza alle tavole molto precisa, pur esprimendola con un linguaggio visivo pienamente cinematografico. Vi proponiamo di seguito alcuni dei titoli cinematografici che hanno avuto un ruolo importante nella costruzione di The Batman.

I film che hanno ispirato The Batman: Seven

Un killer spietato, due poliziotti agli antipodi che cercano di fermare i suoi ripetuti omicidi. Un disegno ben preciso, raccontato dallo psicopatico con indizi lasciati qua e là. Come anticipare le sue mosse? E come essere sicuri che, giocando al gioco dell’assassino, non si diventi parte del suo stesso piano?

 

 

Seven di David Fincher non ha ispirato solamente la trama e gli snodi principali, ha aiutato il regista Matt Reeves a costruire tutta l’impalcatura visiva. Sono parecchie le inquadrature che lo richiamano direttamente. I locali, le strade umide, gli appartamenti bui fanno sembrare The Batman quasi un sequel (o un remake). È sicuramente la maggiore fonte di ispirazione, come Taxi Driver era per Joker, ma non è certo l’unica.

Zodiac 

Come fa notare l’Hollywood Reporter il personaggio di Riddler interpretato da Paul Dano è ispirato al serial killer Zodiac. Il già citato Fincher ne ha tratto un film omonimo basato sulla vera storia badandola sui due libri-inchiesta di Robert Graysmith, Zodiac e Zodiac Unmasked: The Identity of America’s Most Elusive Serial Killer. L’assassino infatti ha terrorizzato la California del nord con ripetuti omicidi alla fine degli anni ‘60. 

Pare che durante uno dei suoi delitti indossasse un costume fatto in casa. La bizzarra maschera e l’impermeabile del villain di The Batman sono altrettanto amatoriali e assomigliano parecchio a quella pensata nel film di Fincher.

 

Zodiac The Batman

 

Riddler inoltre lascia indizi sotto forma di enigmi. Anche nella realtà il killer dello zodiaco dava segni concreti del suo passaggio con messaggi in codice per la polizia. In particolare il punto interrogativo, simbolo del personaggio richiama la sua “firma“ lasciata sulla scena del delitto. 

C’è una grande differenza però: nonostante il personaggio di Paul Dano voglia far credere di essere qualcosa di più di un individuo perché le sue idee sono diffuse in una rete fittissima e collettiva, restano pochi dubbi su chi sia a tirare i fili. Invece nella realtà i detective non riuscirono mai a catturare il killer ed il caso resta ancora aperto.

Il Batman di Nolan

 

Joker Batman

 

Si parla molto di più delle differenze rispetto alla trilogia del Cavaliere Oscuro che delle somiglianze. Eppure senza Christopher Nolan questa deriva realistica di The Batman non sarebbe stata così estrema. Reeves cita anche alcune inquadrature iconiche: durante l’inseguimento del Pinguino la sua risata dai sedili dell’auto è un omaggio a Joker di Heath Ledger. Anche la scena dell’interrogatorio sembra rifarsi allo stile impostato dai film precedenti. Tanti temi, come la corruzione di Gotham, la ricerca di un simbolo di speranza, la morte incombente nelle strade colpite da attentati che tagliano i ponti o gettano l’intera città in mare sembrano continuare il discorso mai veramente chiuso da Nolan con il suo terzo capitolo.

Chinatown

 

Chinatown

 

Tra i film citati da Matt Reeves come ispirazione c’è anche Chinatown di Roman Polanski. Nel neo-noir l’investigatore Jack Gittes (Jack Nicholson) segue una serie di delitti scoprendo la corruzione che ha investito la città di Los Angeles su tutti i livelli della popolazione. L’indagine di Batman è molto simile. Scopre infatti loschi traffici e giri di denaro sporco. Una malavita che ha preso ogni ramo e che si è intrecciato anche con la storia famigliare di Bruce Wayne.

Il braccio violento della legge

 

Il braccio violento della legge

 

Con un inseguimento come quello contro il Pinguino non si poteva non citare il film di William Friedkin. Reeves inquadra le automobili allo stesso modo. Mette la cinepresa ad altezza ruote. Guarda attraverso i finestrini e monta freneticamente l’azione nelle strade. Il braccio violento della legge ha fornito il punto di vista ad altezza della strada, e l’atmosfera da thriller anni ’70, pur in un contesto assolutamente moderno e toccato dalle nuove tecnologie.

Strange Days

 

Strange Days

 

Meno evidente rispetto ai film precedenti, Strange Days di Kathryn Bigelow è un’ ispirazione per quanto riguarda l’uso della soggettiva e dei dispositivi di osservazione. Un Bruce Wayne sempre più scisso tra la sua identità civile e quella da supereroe usa delle lenti a contatto speciali per registrare tutto quello che gli accade.

Una memoria virtuale, una merce di estremo valore quando si deve condurre un’indagine. Purtroppo nel film non c’è stato tempo di usare questo mezzo riflettendo sul potere dell’occhio come invece si faceva nel 1995. Però tutte le sequenze “nella testa altrui” sono simili alle idee della Bigelow nel suo importantissimo noir.

L’ascoltare segreto, lo scrutare non visti, provengono anche da La Conversazione di Francis Ford Coppola. 

Una squillo per l’ispettore Klute e la relazione tra Batman e Catwoman

 

Klute Batman

 

Il film di Alan J. Pakula ha ispirato la relazione tra Batman e Catwoman. Bruce Wayne e Selina Kyle sono come Donald Sutherland e Jane Fonda. In Una squillo per l’ispettore Klute tra l’uomo e la donna oltre all’affetto si mischia anche il timore per le sorti di quest’ultima minacciata da un maniaco sessuale. Il regista ha citato il film in una chiacchierata con Den of Geek. “Klute è così onesto e sembra ingenuo. Penso che la giudichi e creda che sia un certo tipo di persona guardando il mondo in cui vive. Eppure non può fare a meno di essere attratto e influenzato da lei. Si pone come superiore solo per scoprire di essere profondamente connesso a lei”.

Inoltre Zoë Kravitz in una scena indossa una parrucca che la fa assomigliare al personaggio di Alice interpretato da Natalie Portman in Closer di Mike Nichols.

Fonte: Variety

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