Ricomincio da capo compie gli anni. Trenta. Ancora una volta.

Giorno 1

Ricomincio da capo compie trent’anni ed è ancora uno dei migliori film sui loop temporali. Racconta di Phil Connors, un meteorologo cinico e svogliato che deve seguire un servizio sul Giorno della Marmotta a Punxsutawney in Pennsylvania. Se il 2 febbraio l’animale uscirà dalla tana senza vedere la sua ombra per via del brutto tempo significa che la primavera arriverà alla svelta. Diversamente, se la vedrà e si spaventerà tornando nel suo rifugio, sarà un inverno lungo ancora 6 settimane. Il giorno dopo aver fatto il servizio Phil Connors, al risveglio, si scopre intrappolato in quelle 24 ore che rivive ogni mattina.

Harold Ramis dirige un film high concept, basato cioè su un’idea molto forte e descrivibile in poche parole. Bill Murray è però il vero mattatore che fa la differenza rispetto a tutti gli epigoni. La sua interpretazione impedisce al film di diventare monotono. Il divertimento viene in particolare dall’esplorazione della città; come in un videogioco Phil diventa bravo a risolvere le tante cose che succedono in quelle strade. Dà l’ebrezza del libero arbitrio. Ovvero di fare tutto quello che si vuole con le proprie giornate. O meglio, con una giornata. 

Giorno 2

Ricomincio da capo compie trent’anni ed è ancora uno dei migliori film sui loop temporali. Anche se sembra già visto, data la quantità di opere che ne hanno copiato la struttura. Il fatto che sia no venute tutte dopo aiuta a capire quanto sia stato rivoluzionario il film. Bill Murray interpreta un uomo bloccato da una bufera e da un’anomalia spazio-temporale. Uno che vive alla giornata e non si preoccupa troppo di come uscire dal loop. Cerca di hackerare la sua vita, per raggiungere il check point perfetto di azioni e sentimenti.

Harold Ramis dirige un film high concept, senza inventarlo da zero (ci sono dei tentativi che lo precedono in varie forme narrative), dandogli un’applicazione così naturale che sembra che il cinema sia stato creato apposta per questo. Il cast aiuta la commedia a funzionare, soprattutto per l’interpretazione di Andie MacDowell. Lei riesce a essere un interesse amoroso che emerge però dallo sfondo acquisendo gradualmente una personalità. Il divertimento del film sta nello sfogo che permette. Chi non ha mai sognato di poter fare tutto quello che vuole nella giornata? Anche rovinarla senza conseguenze. Per questo nonostante la sua limitata estensione, Ricomincio da capo è un film che non ci si stanca di vedere. Anche in ciclo continuo. 

Ricomincio da capo

Giorno 3

Ricomincio da capo compie trent’anni e ha creato praticamente un genere a parte. In pochi però sono riusciti a ricreare l’ingenua semplicità della sua struttura. Si è scoperto che i loop sono particolarmente adatti alla commedia horror (Auguri per la tua morte, per fare un esempio) e incredibilmente anche alla fantascienza d’azione. Edge of Tomorrow – Senza domani è uno spasso pieno di effetti speciali. Ricomincio da capo è invece una commedia romantica. Raconta di Phil Connors, un uomo pieno di sé che deve assolutamente migliorare il suo rapporto con gli altri. Gli viene dato tutto il tempo necessario.

Harold Ramis dirige un film high concept che parla del cinema stesso, simulando l’opera di montaggio e i nuovi ciak che perfezionano una scena. Bill Murray e Andie MacDowel funzionano a tal punto che tramutano il film, nella seconda parte, in una storia d’amore ben più lineare di quello che sembri. Ma il divertimento viene soprattutto dal modo in cui la sceneggiatura costruisce le gag sommando verticalmente le scene come fossero barzellette con lo stesso inizio e con una punch line diversa. Così il film riesce ad essere godibile per tutti, anche per i bambini. A noi scegliere quale delle sue due atmosfere goderci di più. Senza troppi pensieri: se una non piacesse… si può sempre ricominciare. 

Giorno 4

Ricomincio da capo non è invecchiato di un giorno. Ha inventato praticamente un nuovo genere che si è applicato alle più disparate atmosfere. Il concetto narrativo si è modificato in questi trent’anni esplorando i suoi limiti, ma sta ricominciando da dove ha iniziato. È con La mappa delle piccole cose perfette e Palm Springs che i film di loop sono ritornati recentemente a riflettere sulle domande esistenziali più pressanti.

Harold Ramis dirige un film high concept intuendone il potenziale filosofico, ed è questo che rende sia gli aspetti comici che romantici di Ricomincio da capo così appaganti. È così un film sulla funzione di autoanalisi del cinema. Perché il ricordo impresso nella pellicola ci permette di migliorare noi stessi. Fondamentalmente Bill Murray interpreta un uomo che vuole solo andare a letto con la donna di cui si è innamorato. Per farlo dovrà migliorare se stesso e il suo rapporto con gli altri. Un giorno dopo l’altro. Lo stesso giorno. L’idea del loop è spassosa perché dentro ci sono tutti i dubbi di Phil e tutte le strategie che un innamorato mette in atto. Alla fine la storia potrebbe essere avvenuta tutta nella sua mente nell’arco di una notte e tutto sarebbe coerente. Il senso del suo allegro messaggio si riconduce a un solo dettaglio: l’assicurazione sulla vita proposta quotidianamente a Phil. Non a caso è il personaggio peggiore della cittadina, Ned Ryerson, ad insistere perché la sottoscriva. Non bisogna cedere, dato che non c’è garanzia che renda appaganti le giornate. L’unico modo perché questo accada è vivere alla giornata. Ogni giorno al massimo. 

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