Rubrica a cura di ColinMckenzie

Non c'erano molti dubbi che i giornalisti (italiani e internazionali) si sarebbero scatenati nel parlare di Polanski. Ed era anche ovvio che, oltre ai soliti, banali discorsi sulla realtà che imita l'arte (a cui ovviamente i film surreali di questo regista si prestano perfettamente), abbiamo letto fin troppi riferimenti al suo tragico passato, dalle esperienze nel ghetto di Varsavia durante la guerra alla tragica morte di Sharon Tate, che per qualcuno sarebbe la causa di alcuni suoi comportamenti eccessivi (peccato che passarono quasi dieci anni tra i due fatti). Si arriva insomma a considerare Polanski quasi una vittima, si parla di "incubo" e si sostiene che "neanche adesso riesce a sfuggire al destino dell'assedio" (Fulvia Caprara, La Stampa).

A questo punto, come già temevo ieri, è arrivata (come rivela oggi il Corriere) la petizione di diversi artisti cinematografici internazionali, che chiedono ...