È sotto gli occhi di chiunque che, pur in epoca di inclusione e #metoo, quest’anno gli Oscar si siano sostanzialmente dimenticati di metà della popolazione mondiale. Dall’Oscar come miglior regista vinto l’anno scorso da Chloé Zhao per Nomadland, quest’anno nessuna donna è candidata in quella categoria. Per contro, Mandy Walker potrebbe diventare la prima donna a vincere l’Oscar per la migliore fotografia per Elvis.

Women talking – Il diritto di scegliere è candidato come miglior film e miglior sceneggiatura non originale. Ma chi è Sarah Polley? Dove l’abbiamo già vista? Ripercorriamo insieme la sua carriera.

GLI ESORDI

Sarah Polley inizia la sua carriera nel mondo del cinema quando è ancora una bambina. Esordisce come attrice a soli quattro anni nel film Disney Un magico Natale, ambientato in Canada dove l’attrice nasce e vive.

La sua carriera come attrice prosegue e nel corso dell’infanzia e dell’adolescenza continua a recitare in film e serie TV. Tra questi si possono ricordare Le avventure del barone di Munchausen (1988) di Terry Gilliam e Il dolce domani (1997) di Atom Egoyan. Mentre da adulta ottiene ruoli in film come Mr Nobody (2009) di Jaco Van Dormael e Splice (2009) di Vincenzo Natali.

LA REGIA

Sarah Polley continua a recitare fino al 2010 e da allora, benché non abbia mai annunciato pubblicamente di voler ritirarsi dalla carriera da attrice, non è più comparsa sulle scene. Nel 2009 esordisce invece come regista con il film Away from her, adattamento di un racconto tratto dal libro di Alice Munro Nemico, amico, amante… Il film ottiene due nomination agli Oscar nelle categorie miglior attrice protagonista per Julie Christie e miglior sceneggiatura non originale.

Nel 2011 Sarah Polley scrive e dirige un secondo film, Take This Waltz, una commedia romantica in cui recitano come protagonisti Michelle Williams e Seth Rogen. Mentre l’anno seguente dirige un documentario basato sulla sua stessa famiglia e infanzia: Stories we tell.

Nel 2017 si occupa di scrivere la sceneggiatura per la serie TV L’altra Grace, adattamento del romanzo omonimo di Margaret Atwood. La miniserie, ambientata nel 1843, si ispira alla storia vera di Grace Marks, una domestica accusata di aver assassinato il proprio datore di lavoro. Già in questo progetto è evidente l’interesse di Sarah Polley verso temi quali la repressione femminile attraverso il silenzio e l’accusa di mentire. Temi che la porteranno a scrivere e dirigere Women talking.

women talking

WOMEN TALKING

Nel 2020 Frances McDormand annuncia che produrrà e reciterà nell’adattamento del romanzo Donne che parlano di Miriam Toews. Il ruolo di sceneggiatrice e regista viene affidato a Sarah Polley.

Women talking si ispira a fatti realmente accaduti in una colonia religiosa in Bolivia. In questa colonia le donne scoprono un terribile segreto sugli uomini che vivono con loro. Per anni, molti dei loro compagni, mariti, fratelli le hanno drogate a loro insaputa per violentarle, a volte finendo per ingravidarle. Ora che gli uomini sono stati arrestati alle donne non restano che tre opzioni: restare e non fare nulla, restare e combattere o andarsene e fondare una nuova colonia.

Sarah Polley, madre di tre figli, non dirigeva un film da ormai dieci anni e, nonostante desiderasse tantissimo tornare dietro la macchina da presa, credeva fosse impossibile con i bambini piccoli a casa. Racconta che è stata Frances McDormand a convincerla dicendole:

Gli uomini hanno scritto le regole dell’industria dei film, ma questo è Women talking. Riscriviamo le regole.

Così, d’accordo con la produzione, hanno stabiliti orari di lavoro “civili” che permettessero a tutti di tornare a casa presto per stare coi figli. Non solo, sul set era presente anche un terapeuta per aiutare gli attori ad affrontare le scene più intense e difficili.

Nel cast, oltre a Frances McDormand, troviamo altri grandi nomi come Claire Foy, Rooney Mara, Jessie Buckley e Ben Wishaw. Il film è stato accolto positivamente dalla critica, vincendo un Critics Choice Award nella categoria miglior sceneggiatura e ottenendo due candidature agli Oscar.

UNICA DONNA

Naturalmente, Sarah Polley è immensamente grata per le due nomine, ma ha anche parole di dispiacere e biasimo per essere l’unica donna ad avercela fatta. Si riferisce in particolare a The woman king di Gina Prince-Bythewood.

Penso fosse un anno storico per le registe nere e vedere questa mancanza di riconoscimento – è stata una cosa difficile da digerire. Sono eccitata per il nostro team e così orgogliosa, ma questo deve convivere col fatto che alcuni dei migliori film di quest’anno sono stati fatti da registe nere che non sono state onorate.

Nell’attesa di scoprire se Sarah Polley e il suo film si aggiudicheranno un Oscar, vi invitiamo a recuperare Women talking, nelle sale in questi giorni.

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