Nella storia del cinema ci sono molte cose complicate. La trama di Primer, l’interpretazione del significato di Mulholland Drive, e i piani della Sony per The Amazing Spider-Man 3. Ora che il Peter Parker di Andrew Garfield ha fatto il suo ritorno sul grande schermo grazie a Spider-Man: No Way Home, si sono levate insistenti voci di una possibile continuazione della sua saga in solitaria. Il progetto del terzo film nasce in realtà nel lontano febbraio del 2014 poco prima dell’arrivo di The Amazing Spider-Man 2. Alla regia ci sarebbe dovuto essere come sempre Marc Webb e sarebbe stato affiancato dallo spin-off su Venom e sui Sinistri Sei.

I risultati economici molto al di sotto delle aspettative bloccarono i lavori. Sony entrò poi in dialogo con i Marvel Studios per dare vita alla versione dell’arrampicamuri di Tom Holland con l’esito che sappiamo.

I piani originali comprendevano però la continuazione di tanti elementi gettati qua e là durante il secondo film. Alcuni piuttosto discutibili e deliranti, che avrebbero portato al film sui Sinistri Sei. Come la testa di Norman Osborn conservata in una cella di stasi, che avrebbe poi permesso la sua resurrezione. Goblin doveva guidare il gruppo di supervillain composto da Rhino, l’Avvoltoio, Doctor Octopus, Electro e le voci raccontavano di un sesto personaggio tra Venom, Mysterio o Kraven il cacciatore.

Ci sarebbe stata anche la Gatta Nera, già presentata nei panni in borghese di Felicia Hardy interpretata da Felicity Jones. Silver & Black era un altro spin-off ambientato nel piccolo universo “aracnide” della Sony in cui la seducente ladra doveva condividere la scena con Silver Sable.

A fare da collante tra tutto c’era una figura alla “Nick Fury” per ii villain: Gustav Fiers, l’uomo con il cappello che agisce nell’ombra dei due film generando tante domande e concedendo assai poche risposte. 

Tra le scene eliminate dal secondo film che avrebbero fatto da importante punto di svolta per il previsto The Amazing Spider-Man 3 c’era anche lo sconvolgente ritorno di Richard Parker dal mondo dei morti (?). L’uomo, si apprende nella scena, ha dovuto fingersi morto dopo essere sopravvissuto in qualche modo al devastante incidente aereo. Nella versione “estesa” fu lui a convincere Peter a tornare a vestire i panni del supereroe. 

Dennis Leary, l’attore che interpreta il Capitano Stacy, ha detto a IGN nel 2015 che il suo personaggio avrebbe avuto un nuovo ruolo di primo piano. Nel terzo capitolo infatti Peter avrebbe infatti trovato una formula in grado di riportare in vita i morti. Probabilmente, deduciamo noi, si tratta della stessa che ha permesso alla testa di Osborn di ritornare con un corpo nuovo, cura magari implementata con le scoperte di Curt Connors sulla rigenerazione degli arti. Forse è proprio grazie a questa formula che Richard si è potuto presentare incolume di fronte al figlio?

Insomma, l’Uomo Ragno avrebbe cercato di resuscitare Gwen Stacy, zio Ben e tutti gli altri morti lasciati durante le sue avventure, affrontando nel frattempo tutti i suoi più acerrimi nemici. Chi l’avrebbe sostenuto in questa impresa? Forse (!) Mary Jane. 

È noto infatti che Shailene Woodley ha concretamente interpretato Mary Jane, salvo poi essere tagliata di netto dalla trama del secondo film. La sfortunata attrice aveva ricevuto molte critiche preventive, basate solo su alcune foto scattate sul set. Il suo personaggio avrebbe incontrato la Gwen Stacy di Emma Stone qualche tempo prima della sua dipartita, in un simbolico passaggio di consegne tra le due. Il montaggio finale decise di concentrasi maggiormente sui due protagonisti, senza aggiungere troppa carne al fuoco in una storia già ricca di eventi. Un’esclusione quindi per ragioni creative e di equilibri interni al racconto.

Impossibile non pensare però che la fredda accoglienza dei fan abbia giocato un ruolo importante nella decisione di escluderla. È probabile che se The Amazing Spider-Man 3 si fosse mai realizzato avremmo visto una Mary Jane dal volto diverso. 

Fonte: Comicbook

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