Nonostante in Spider-Man: No Way Home siano presenti cinque villain c’è ben poco dell’originale film sui Sinistri Sei voluto dalla Sony. Semmai è un accurato studio su cosa significhi essere l’Uomo Ragno e possedere l’etica di (dei) Peter Parker. Un bersaglio centrato in pieno dalla Marvel, che ha riacceso di possibilità tutto il ragnoverso. L’emozione di vedere ritornare in scena le vecchie glorie con uno screen time così ampio ha infatti acceso le speculazioni dei fan che si stanno augurando un possibile ritorno di Andrew Garfield in The Amazing Spider-Man 3. La continuazione diretta del suo franchise “in solitaria”.

Ovviamente siamo solo nel territorio della speculazione, con Andrew Garfield che si è detto aperto alla possibilità, ma con le bocche cucite da parte di tutti i diretti interessati. Come sempre, il tempo fugherà ogni dubbio. Nel frattempo a noi resta il divertente gioco di ragionamenti e speculazioni su ciò che ancora non è, ma che potrebbe essere.

Conviene quindi realizzare un nuovo The Amazing Spider-Man 3? Ci sono alcuni pro e molti contro.

Il problema di The Amazing Spider-Man non era il cast

È sorprendente quanto il personaggio abbia retto bene la sua presenza nel complesso universo targato MCU. A riprova che, con una buona scrittura, non esiste un attore più adatto degli altri a interpretare Spider-Man. Il problema dei due film che hanno visto protagonista Andrew Garfield non è infatti mai stato a livello di cast. La storia segreta dei genitori, l’eccesso di intrighi e la poca cura nello sviluppo dei comprimari al di fuori di Gwen Stacy hanno fatto sentire il peso del confronto con l’opera di Raimi. Scelte sbagliate in fase di pianificazione, “buttate lì” senza sapere come andare a sistemarle senza rompere la sospensione dell’incredulità. Grandi ambizioni senza freni che, in nome del disegno più grande, hanno indebolito i singoli film.

C’è margine allora per sostenere un sequel per molti fuori tempo massimo? Certamente! Soprattutto, grazie alla magia del multiverso (che tutto può), è incredibilmente ritornato alla Sony lo stesso treno che sembrava ormai passato. Ha fatto il giro lungo e si è presentato alla stazione puntuale più che mai. Una finestra di convenienza che potrebbe però richiudersi alla svelta, una volta scemato il clamore di No Way Home.

spider-man 4 no way home
Eppure la prima cosa che viene da dire a chi vuole un nuovo The Amazing Spider-Man 3 è: “con calma”. Non può esserci fretta. Fallire proponendo un qualcosa di raffazzonato giusto per cavalcare l’onda farebbe un danno irreparabile. Questo non è l’unico rischio: anche avere successo nell’immediato, senza però una pianificazione millimetrica e una visione sul lungo periodo che tenga conto dell’esistente Uomo Ragno di Tom Holland comporterebbe un’insensata saturazione del mercato. Come spiegare al pubblico meno esperto le ragioni di due versioni alternative, come evitare l’ovvia confusione? Un bastone tra le ruote in grado di far crollare non uno ma ben due franchise contemporaneamente. Un capolavoro di autolesionismo.

Con calma

Le basi per The Amazing Spider-Man 3 sono state ampiamente poste nel secondo film. Per farlo è stata sacrificata la compattezza della sceneggiatura, immolata senza ritegno di fronte al bisogno di lasciare briciole di pane che sequel e spin-off. Il film sui Sinistri Sei, in qualche modo, l’abbiamo già avuto, sebbene non come originariamente pianificato per Andrew Garfield. È il momento di seguire una strada diversa. Ma come collegarsi a quanto già fatto in precedenza? Insomma, un nodo non semplice da sciogliere che lasciamo volentieri agli sceneggiatori… Però, a ben guardare, ci sarebbe una soluzione semplice per aggirare il problema, ed è proprio all’interno di No Way Home.

Peter Parker è il figlio unico con più fratelli che la narrativa abbia mai prodotto. Sorelle segrete, cloni, versioni alternative hanno riempito nei fumetti il suo mondo di comprimari di sangue.

L’affetto tributato dal personaggio di Garfield agli altri due (“non ho mai avuto dei fratelli”) mostra il bisogno di condivisione delle avventure anche sul grande schermo. Come detto dal personaggio stesso, non abbiamo mai visto un film dell’Uomo Ragno senza un unico, solo, assoluto protagonista. Vale la pena essere generosi e aggiungere ancora un posto a tavola. Rinunciare al cliffhanger lasciato in sospeso nel 2014 e andare avanti dai fatti di No Way Home. Magari lasciando piccoli aggiornamenti sul passato alle dirette parole di Peter, ma guardando al futuro integrandosi saldamente con l’MCU. C’è bisogno infatti di un piccolo reboot attraverso il sequel. Ricominciare pulendo un po’ in giro e guardando al futuro. Se non una saga del clone perché non provare una “saga del multiverso”?

Holland e Garfield funzionano bene insieme, e ci sono ancora tanti guai con le multidimensioni in vista che giustificherebbero un possibile Spider-Men (al plurale). Magari questa volta potrebbe essere lo Spider-Man dell’MCU ad andare in visita nella terra parallela, magari per combattere qualche vampiro psichico che si vuole nutrire dei poteri di ragno (il riferimento è a Morlun, ma il ruolo potrebbe essere anche ricoperto dal Morbius cinematografico). Si lasci aperta la porta tra le due “terre”!

Ma sarebbe una buona idea fare The Amazing Spider-Man 3?

È quindi una buona idea fare un The Amazing Spider-Man 3? Probabilmente no, soprattutto se si intende farne un sequel dei vecchi film. Meglio salvare il personaggio e lasciar perdere gran parte delle aspettative che la Sony aveva originariamente sul world building. Il film potrebbe però essere utile per ampliare invece i confini di entrambi gli universi Marvel in sinergia. Insomma: le due correnti (Sony e MCU) possono trarre giovamento l’una dall’altra con altri crossover, ma se quella “Amazing” decidesse di andare da sola rischierebbe di incorrere nuovamente in quella confusione che ha allontanato il pubblico in passato. Date una seconda possibilità a Andrew e Tom insieme.

Invece, per quanto riguarda i film in solitaria, se si deve sognare perché non farlo in grande? Con Sam Raimi nella scuderia Marvel, e con un Tobey Maguire che in poche parole pronunciate in No Way Home ha chiuso la sua storia, sarebbe molto più interessante vedere un ultimo capitolo della trilogia classica. Una pellicola ambientato negli anni tra il terzo film e quest’ultimo, magari che si chiude proprio con la chiamata di Ned. I fan si sono già attivati con le consuete petizioni.

Va detto però che sarà difficile ottenere il giusto allineamento astrale che porterà alla realizzazione del film. Eppure è proprio quel Peter Parker il personaggio che merita di più una conclusione mostrata sullo schermo senza condividere la scena con nessuno. Non un grande film epico, questo non interessa più e ci è già stato dato. 

Semplicemente una piccola storia di un supereroe che cerca di trovare pace e far funzionare le cose con Mary Jane. In fondo i film di Sam Raimi sono questo: pellicole d’amore e sull’amore, più che sull’eroismo. È il momento di scoprire come ha fatto l’eroe, alla fine, a trovare l’equilibrio con la sua parte più umana.

Siccome nessun Uomo Ragno è mai andato oltre il terzo film, crediamo di avere anche il titolo giusto per un nuovo “one shot”. Peter Parker: Spider-Man. Quello sì che sarebbe un ottimo filo da aggiungere alla tela. 

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