A marzo del 2017 era giunta la notizia che Netflix avrebbe portato a compimento The Other Side of the Wind, film mai terminato da Orson Welles (che morì nel 1985).

La pellicola è ora pronta a debuttare al Festival di Venezia con la proiezione in programma per venerdì 31 agosto.

Il progetto di terminare il film (che negli anni ha visto gli sforzi di Frank Marshall, Filip Jan Rymsza e Peter Bogdanovich) ha avuto una gestazione movimentata tra raccolte fondi, battute di arresto e persino campagne di crowdfunding mai andate a buon fine. Almeno fino al coinvolgimento di Netflix, che punta ora a espandere il materiale originario e a rendere disponibile il film a tutti i sui clienti su scala globale.

Nella parte superiore di questa pagina potete ammirare il trailer.

Ecco anche la sinossi:

Nel 1970, il leggendario regista Orson Welles (QUARTO POTERE) iniziò le riprese di quella che sarebbe stata la sua ultima opera cinematografica con un cast di grandi personalità Hollywoodiane tra cui John Huston, Peter Bogdanovich, Susan Strasberg e la compagna di Welles nei suoi ultimi anni di vita, Oja Kodar. Accompagnata da difficoltà finanziarie, la produzione finì per trascinarsi per diversi anni acquistando fama ma senza essere mai completata e il film non fu mai distribuito. Oltre un migliaio di bobine di negativi rimasero a languire in un caveau a Parigi fino al marzo del 2017, quando i produttori Frank Marshall (che era stato production manager di Welles nelle fasi iniziali delle riprese) e Filip Jan Rymsza diedero impulso all’iniziativa di completare il film dopo quarant’anni.

Con una nuova colonna sonora del Maestro Premio Oscar Michel Legrand e ricostruito da una squadra tecnica di cui ha fatto parte il montatore Premio Oscar Bob Murawski, THE OTHER SIDE OF THE WIND è la realizzazione della visione di Orson Welles. Narra del regista brizzolato J.J. “Jake” Hannaford (Huston), che rientra a Los Angeles dopo diversi anni di esilio auto-imposto in Europa con l’intenzione di lavorare sul un film suo innovativo con la speranza di un ritorno in auge. Una satira del tradizionale sistema degli studi cinematografici e della New Hollywood che lo stava scuotendo, l’ultimo testamento artistico di Welles è una capsula del tempo di un’epoca ormai lontana nel mondo della produzione cinematografica e una “nuova” lungamente attesa opera di un maestro incontrastato.

 

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