Bad School - Star Wars: Episodio VI - Il Ritorno Dello Jedi, di Richard Marquand
Il Bad School di questa settimana recupera la fine della prima trilogia Star Wars: Il Ritorno dello Jedi.
Uno a settimana, in rigoroso ordine di arrivo nelle sale.
Anche il format sarà alquanto differente dal solito visto che, per stimolare la discussione su una delle saghe più amate di sempre, Francesco Alò ci proporrà di volta in volta cinque ragioni per cui ciascun film è ancora un capolavoro e cinque che magari, con la complicità del tempo trascorso, stonano un po'.Buona lettura e non dimenticate di commentare l'articolo in calce alla pagina o su Facebook (segnalandoci anche eventuali sviste)!
Andrea BedeschiLe 5 ragioni per cui è ancora un capolavoro
1 - Il palazzo di Jabba The Hutt
Sono i primi 30 minuti di film. Una intro lunghissima che sa di rilassatezza, voglia di giocare e anche un pizzico di giusta vanità laddove Lucas, sempre produttore-padrone del franchise con un nuovo regista esterno assoldato all'uopo (il gallese Richard Marquand), vuole superare la frustrazione di budget di Episodio IV - Una Nuova Speranza aumentando di fatto, o meglio espandendo, la scena alla Cantina di Mos Eisley sprofondando nel puro fantasy e chiarendo una volta per tutte quanto questa saga spaziale sia debitrice di J.R.R. Tolkien e anche un pizzico di Robert E. Howard (l'amico John Milius aveva realizzato un ottimo Conan giusto un anno prima rispetto a Il Ritorno dello Jedi). Dunque in questi 30 minuti c'è di tutto: il gruppo musicale alieno Max Repo Band, creature deformi, decadenza cortigiana alla Trono di Spade, pupazzi, robot, danzatrici recuperate e aggiunte (Femi Taylor) nell'edizione 1997, il viscidissimo Jabba the Hutt, Leia mezza nuda e anche drogata (molto erotica la Fisher quando Jabba la tira a sé con la catena), il mostrone gigantesco Rancor (e anche qualcuno che ne piange sinceramente la morte; si chiama Malakili), il gruppo che si riunisce (Lando, Luke, Leia, C-3PO, R2-D2, Han), Luke che dà immediatamente prova di essere diventato uno jedi di serie A (bellissima questa sua nuova fiducia in sé stesso), lo scongelamento dalla grafite di Han (ma ci saremmo aspettati qualcosa di più romantico e meno demenziale; vedi in basso) e la saporitissima chiusa al pozzo di Carkoon presso il vermone Sarlacc. Insomma... il capitolo Star Wars: Episodio VI - Il Ritorno Dello Jedi (1983) si apre all'insegna del fantasy, della lotta, delle creature, dei combattimenti e dell'ottimismo. Una netta e giusta bella dose di endorfine dopo le ferite fisiche e mentali dell'Episodio V - L'Impero Colpisce Ancora. Cosa si potrebbe volere di più dall'inizio del capitolo finale della prima trilogia?
2 - Endor
Una netta e giusta bella dose di endorfine dopo le ferite fisiche e mentali dell'Episodio V - L'Impero Colpisce AncoraÈ la parola in elfico quenya attraverso cui J.R.R. Tolkien chiamava la Terra di Mezzo. Ma è anche il pianeta presso il quale si svolgerà gran parte de Il Ritorno dello Jedi. Nella luna di Endor bisognerà disattivare uno scudo che protegge la nuova Morte Nera in via di allestimento (ma già funzionante e letale) gravitante vicino il pianeta boscoso mentre tra quegli alberi rigogliosi Luke & Co. incontreranno gli Ewok (Lucas voleva i Wookiee ma avrebbe dovuto aspettare parecchio prima di filmare il loro pianeta), esserini pelosi simili a nani (occhio al concept di Gimli per Il Signore degli Anelli di Jackson; è uguale nel primo piano a più di un Ewok) con un gusto architettonico identico agli elfi di Lothlórien (occhio alle costruzioni in legno abbarbicate alle grandi querce). Ad Endor i mantelli sono verdi (quella gradazione, qui più da tuta mimetica, che rivedremo sempre ne Il Signore degli Anelli di Jackson) e gli Ewok combatteranno contro le truppe imperiali come se sfidassero la "macchina" che vuole cancellare il loro habitat ecologico e scevro dai miasmi dell'industria. Anche questo è molto, molto, molto tolkieniano. Ma mettetevi nei panni di Lucas: nessuno era ancora riuscito a portare Il Signore degli Anelli al cinema e allora ecco il californiano "saccheggiare" astutamente il best-seller del '900. Quando uscirono finalmente i film di Peter Jackson molti dissero: "Ma sembrano Guerre Stellari!". Ecco uno dei tanti paradossi cinematografici, ed equivoci, che dovette affrontare, e superare, il buon Peter Jackson.
3 - Speeder tra i boschi
Ancora oggi è una sequenza inebriante, visivamente affascinante e assai divertente. È l'inseguimento tra Luke e Leia e delle truppe imperiali a tutta velocità zigzagando tra gli alberoni di Endor in sella a velocissimi speeder. Quel particolare effetto si ottenne grazie a una soggettiva in avanti nel bosco filmata un fotogramma al secondo poi fatta andare al contrario a ventiquattro fotogrammi al secondo. Erano anni di soggettive avveniristiche in mezzo ai boschi anche se Sam Raimi, con la sua geniale shaky cam montata su un pannello di legno e fatta volare come un aeroplanino da due operatori, dovette lavorare con un budget, diciamo, diverso dai 32 milioni di dollari utilizzati da Lucas per Il Ritorno dello Jedi. Ci riferiamo, ovviamente, alle soggettive dello spirito malvagio de La Casa (1981).
4 - C-3PO rules!
Diciamo la verità: C-3PO non ne usciva benissimo da L'Impero Colpisce Ancora. Prima di essere fatto letteralmente a pezzi in quel di Cloud City veniva costantemente zittito, insultato e rimproverato dai nostri eroi. Anche l'adorabile Leia perdeva la pazienza nei suoi confronti in uno specifico frangente. R2-D2, sempre molto cool con il suo linguaggio misterioso e il suo caratterino avventuroso, faceva sempre la figura del droide più simpatico della coppia. Ecco perché ci fa particolarmente piacere rivedere e amare la sequenza de Il Ritorno dello Jedi in cui gli Ewok eleggono C-3PO come loro divinità grazie alle sue capacità linguistiche (è l'unico che conosce la loro lingua) facendolo addirittura sedere su un trono. "Lui" all'inizio è ovviamente imbarazzato (per un maggiordomo anglosassone azzimato e servile quale in fondo è C-3PO non potrebbe esserci niente di peggio che doversi imporre come Dio) ma poi ci prenderà gusto più in chiave affettuosa che dittatoriale. Guardatelo che carino che è quando racconta attorno al fuoco, come fosse una mamma chioccia o il Tom Hanks del finale di Cloud Atlas, la storia delle avventure passate di Luke & Co. mentre gli Ewok lo ascoltano incantati. Non è un momento magicamente dolce che fa il paio con quella scena fantastica de Il Regno del Fuoco (2002) in cui Gerard Butler e Christian Bale intrattengono dei bambini postapocalittici mettendo in scena proprio lo scontro tra Darth Vader e Luke ne L'Impero Colpisce Ancora?
5 - "Luke, aiutami. Toglimi la maschera"
Come potevamo non mettere questo momento meraviglioso in cui Darth chiede al figlio Luke di poterlo guardare negli occhi, prima di morire, senza la visione che aveva di lui dal punto di vista della maschera nera? Darth Vader è tornato Anakin Skywalker e quindi ecco che la maschera si toglie per lasciarci vedere un vecchio pallido con la testa piena di buchi e il cranio appuntito. L'attore inglese Sebastian Shaw non sapeva nemmeno cosa era andato a fare su quel set quel famoso unico giorno di riprese e quando incrociò il collega scozzese Ian McDiarmid, qui nei panni de L'Imperatore, gli disse semplicemente in relazione alla sua chiamata da parte della produzione: "Non so niente. Mi hanno solo detto che è qualcosa che ha a che fare con la fantascienza". E' una scena ancora oggi toccante perché è impossibile non vedere la gioia da parte dell'ormai ex Darth Vader di vedere Luke con i suoi occhi umani prossimi a chiudersi per sempre. Grandissimo cinema.
Le cinque cose che viste oggi stonano un pochino
1 - Han & Leia
A Endor si lasciano andare a qualche effusione più convincente (anche perché Han quando la vede con i capelli sciolti si arrapa di brutto) ma ci poteva, e doveva, essere più passione già a Tatooine quando Leia lo va a scongelare dalla grafite nel palazzo di Jabba The Hutt. Va bene che Han è rintontito (vedi sotto) ma certamente ci saremmo aspettati qualcosa di più dal primo incontro di questi due eroici amanti dopo la struggente chiusa della loro relazione ne L'Impero Colpisce Ancora (Lei: "Ti amo" Lui:"Lo so" e lo pietrificano forse per sempre). Anche quando partecipano al consiglio di guerra con l'Alleanza Ribelle poco prima di finire insieme su Endor, Han & Leia non sembrano una coppia. Ma perché? La troviamo una brutta contraddizione in sceneggiatura e un tradimento delle attese dello spettatore dopo lo stupendo climax melodrammatico de L'Impero Colpisce Ancora. Bastavano degli sguardi leggermente meno freddi tra i due per mantenere la promessa che il film precedente ci aveva fatto.
2 - No! Noooooooo!
Nel 2011 Lucas fa di nuovo arrabbiare un sacco di gente. Si scatena un putiferio quasi peggiore rispetto a Greedo che spara per primo in Una Nuova Speranza. Mentre l'Imperatore sta torturando Luke ed è pronto ad ucciderlo con i suoi raggi blu Lucas aggiunge due "no" (uno secco e uno più esteso) sulla mascherona nera di Darth mentre osserva il figlio contorcersi a terra. Dopo quei due "no" lo vedremo uccidere l'Imperatore rinnegando per sempre il lato oscuro della forza. Ecco: era meglio prima. Il silenzioso Darth era più elegante, più vero, più dolente e il tormento interiore che stava vivendo, in un faticoso silenzio, mentre l'Imperatore "friggeva" Luke era palpabile anche senza fargli dire: "Nooooooo!". Inoltre: il primo "No" è così lento e, diciamolo, anche comico (sembra pure un po' autoparodico) che l'Imperatore, essendo l'Imperatore, avrebbe potuto avere tutto il tempo di rendersene conto, smettere di "friggere" Luke e uccidere quell'impertinente di Darth prima che Darth uccidesse lui.
3 - Boba Fett bravo a sparare come Greedo
Ecco un altro prezzolato al soldo di Jabba The Hutt dimostrare che, alla resa dei conti, la mira non è poi un granché in chi lavora per quel gangsterPrima che il cecato Han Solo lo faccia accidentalmente precipitare nella bocca del Sarlacc, vediamo Boba Fett prendere con calma la mira, sparare con il suo lanciamissili posto sul braccio sinistro e... lisciare clamorosamente Luke Skywalker a non più di cinque metri da lui. Dopo l'inetto Greedo non capace di colpire Han Solo a nemmeno un metro di distanza a Mos Eisley... ecco un altro prezzolato al soldo di Jabba The Hutt dimostrare che, alla resa dei conti, la mira non è poi un granché in chi lavora per quel gangster. La differenza è che Greedo sembrava, e probabilmente era, un totale cretino già quando si sedeva con Han prima degli spari in quella scena di Una Nuova Speranza ambientata nella Cantina di Mos Eisley. Ma... Boba Fett? Beniamino di tanti fan della saga (Lucas avrebbe realizzato più tardi che farlo cadere in pasto al Sarlacc, forse, era stato un grave errore), il bounty killer di poche parole con l'armatura arrugginita appare ne L'Impero Colpisce Ancora come un guerriero micidiale e dalle consumate abilità marziali. Infatti il non vedente Han è sinceramente terrorizzato dal sapere da Chewbecca il fatto che Boba si trovi a pochi centimetri da lui durante quella colluttazione dalle parti di Carkoon. Quindi... come mai anche Boba Fett mostra di possedere una pessima mira quando il gioco si fa pesante?
4 - Ancora il look ridicolo di Han Solo
Già Harrison Ford voleva che Han Solo fosse ucciso dopo Una Nuova Speranza e sappiamo quanto non prenda particolarmente sul serio queste saghe... ma francamente lo si poteva dirigere con più serietà e disciplina nei momenti dello scongelamento dalla grafite. Ancora un orribile look (capello ingelatinato e faccia collosa) e una recitazione così sopra le righe (compresa camminata sciancata) da risultare comica. Ford chiaramente voleva rendere tutto una farsa slapstick mentre Richard Marquand non ebbe i cojones di fargli recitare quello scongelamento in modo più sobrio.
5 - The Shaw must go on!
A maggior ragione che il povero sgherro dell'Imperatore riesce a cambiare e riesce a ritrovare il bene in lui mentre indossa il costume nero e la maschera... ma perché far vedere Hayden Christensen in versione Anakin giovane e strafottente nella nuova visione finale degli spiriti benevoli che Luke ha durante i festeggiamenti ad Endor? Perché Lucas ha operato questo cambiamento nel 2004 mettendo Christensen rispetto al serafico Sebastian Shaw a differenza della prima edizione del 1983? Ancora i tanto discussi rimaneggiamenti. Ancora Lucas che torna a manipolare il suo capolavoro per ragioni forse più di marketing (nel 2004 era in arrivo l'ultimo capitolo dei prequel Star Wars: Episodio III - La Vendetta dei Sith con Hayden Christensen protagonista) che artistiche negando peraltro al grande Shaw un'altra piccola possibilità di rimanere nella nostra memoria oltre quella bellissima scena morente accanto a Luke. Ancora oggi... ci sembra che questo cambiamento non abbia alcun senso. Esattamente come il "Nooooo!" che non c'era da parte di Darth Vader prima di uccidere l'Imperatore.