Non si può vivere senza ricordi, giusto?

Partiamo da un dato di fatto: ricordare, certe volte, fa male. E non si tratta solo di eventi spiacevoli, poiché anche ricordare qualcosa di bello (e magari perduto) può logorare e lacerare l’animo umano, provocando mancanza, che, come un cancro, scava e scava dentro di noi, fino a lasciare solo un guscio vuoto. È altrettanto dimostrabile che non tutte le persone sentono (e soffrono) in maniera eguale: in alcuni individui la sensibilità è fisiologicamente accentuata sin dalla nascita, cose che rende questi facilmente “attaccabili” da emozioni quali malinconia, nostalgia, ansia, depressione. Molto spesso questi individui hanno, inoltre, la tendenza a rimanere ancorati al passato, non riuscendo mai davvero a lasciarlo andare, come insegna il Buddha, e portandolo nel presente come un fardello, un peso sulla schiena che piega loro fino a spezzarli.

In inverno le mie mani sapevano di mandarino, scritto e disegnato da Sergio Gerasi<...