Secondo appuntamento con il resoconto della conferenza Panini Comics tenutasi a Cartoomics grazie alla partecipazione del superospite Carlos Pacheco. Nella prima parte ci siamo concentrati sulle dichiarazioni dell’artista spagnolo relative al suo nuovo progetto legato al megaevento Secret Wars: Squadron Sinister, miniserie scritta da Marc Guggenheim in uscita a giugno negli States.

 

Captain America #14, copertina di Carlos PachecoL’incontro è però iniziato con una chiacchierata sugli esordi dell’artista, dai lavori targati Planeta DeAgostini a quelli per Marvel UK. Pacheco ci ha tenuto a citare le sue principali influenze, derivanti dal lavoro di Moebius, autore che ha ripetutamente omaggiato, come sanno bene i lettori di Lanterna Verde (tramite le ambientazioni) e Avengers Forever (la sequenza nel West in particolare). Il suo amore per i supereroi è infatti nato solo più tardi, quando la passione per la Nona Arte era già formata grazie ai fumetti europei che ai tempi avevano una maggior diffusione in Spagna.

La chiacchierata si poi spostata sugli ultimi lavori di Pacheco, in particolare il ciclo di Captain America scritto da Rick Remender. Lo spagnolo si è detto molto contento di lavorare alla Marvel in questo periodo, mentre la cosa lo soddisfaceva meno nei primi anni Duemila quando, a parer suo, c’erano solo due categorie di sceneggiatori: quelli che conoscevano fin troppo bene la continuity e quelli completamente ignoranti in materia (se siete curiosi di conoscere qualche nome a riguardo non dovete far altro che cliccare qui per leggere la nostra intervista a Carlos Pacheco).

Captain America #14, anteprimaLavorando con Remender e in generale con gli attuali autori Marvel il problema non si pone: quando il disegnatore ha avuto modo di leggere lo script della sua prima storia su Captain America (serie in precedenza illustrata da John Romita Jr.) si è sentito rinascere. Ha infatti gradito molto l’approccio dello scrittore al personaggio, rispettoso ma fresco e di rottura. Ciò che Pacheco si augura ora è di lavorare sempre con sceneggiatori brillanti quanto lui e Jonathan Hickman.

L’artista ha poi svelato qualche retroscena sulla lavorazione della serie:

  • Una delle sue scene preferite è quella in cui Capitan America decide di dare una taglio netto col passato incendiando i suoi ricordi di guerra (sul numero #11 della serie Marvel NOW!). Secondo la sceneggiatura l’eroe avrebbe dovuto accendere il fuoco con un fiammifero… sotto a una pioggia torrenziale. La cosa non risultava molto logica al disegnatore che ha perciò deciso di fargli utilizzare un accendino recante il simbolo dello S.H.I.E.L.D., andando così a omaggiare una sequenza di Captain America: The Winter Soldier.

  • Il combattimento con Nuke è stato fortemente influenzato dalle qualità di narratore di Pacheco, che ha proposto diverse modifiche a Rick Remender: una su tutte il modo in cui Falcon risolve lo scontro dopo che Cap viene momentaneamente messo al tappeto dall’avversario. Il disegnatore ha infatti ammesso che gli riesce difficile raccontare per immagini le sceneggiature altrui senza metterci del proprio…

  • Nel rifugio di Cap, Pacheco aveva ritratto le tre bandiere dell’Asse nazista: la tedesca, la giapponese e… l’italiana, che però, per un errore del colorista nel risultato finale non risulta affatto riconoscibile.

 

Captain America di Carlos Pacheco