L’era Rebirth della Suicide Squad ha da poco avuto inizio negli Stati Uniti. La nuova serie con protagonista la Task Force X della DC Comics è scritta da Rob Williams per i disegni della superstar Jim Lee e di Philip Tan. I protagonisti sono sostanzialmente quelli visti di recente nel film diretto da David Ayer, compreso il soldato Rick Flag, che guiderà il team sul campo.

Williams e Tan hanno discusso della loro serie con Comic Book, partendo dal nuovo design di Amanda Waller, che è sostanzialmente un ritorno alle origini.

 

Suicide Squad #1, copertina di Jim LeeTan – Non ci sono state indicazioni artistiche precise da parte mia in merito, ma ho avvertito che la direzione intrapresa da Jim Lee nel rappresentarla graficamente fosse quella ideale per conferirle un certo tipo di potere. Non solo in termini di storia, ma anche semplicemente dal punto di vista estetico.

Non credo che i personaggi dei fumetti debbano necessariamente avere sempre lo stesso aspetto, motivo per il quale non è stata poi questa gran decisione cambiare il suo design, abbandonando quello più recente e riproponendo quello classico. Detto ciò, non pensavamo necessitasse di un cambiamento a tutti i costi, perché è il modo in cui si comporta con gli altri personaggi a stabilire davvero la sua forza.

Tan – Penso non sia giusto catalogare Rick Flag come un personaggio di supporto: non solo è l’unico ad assicurarsi che tutte quelle persone brutte e cattive che lavorano per il governo svolgano effettivamente il loro dovere, ma, allo stesso tempo, per quanto suicide possano essere le loro missioni, Rick vuole sempre riportare tutti i suoi compagni a casa, sani e salvi. Questo perché è un soldato, e secondo lui nessuno deve essere lasciato indietro.

Williams – Come leggerete, questa non è solo la storia della squadra e della Waller, ma anche di Rick. Dovendo reintrodurlo nell’Universo DC, cosa della quale siamo entusiasti, volevamo essere sicuri che fosse un personaggio centrale nella storia. Capirete perché sia stato coinvolto e cos’è andato storto nella sua vita per farlo arrivare al punto in cui lo abbiamo incontrato, anche se è un Navy SEAL pluridecorato. La sua unica possibilità di libertà è bere questo metaforico calice amaro e mettersi a capo della Suicide Squad.

Suicide Squad #2, copertina di Jim LeeTan – Sono un grande fan di Killer Croc, ma Rob mi ha anche fatto ricredere parecchio su Deadshot, il cui nuovo look firmato da Jim è fantastico. Non sembra il Deadshot che conoscevamo in precedenza, ma una via di mezzo tra la versione classica dei fumetti e quella del film. Detto ciò, non credo che il film ci stia influenzando in maniera cosciente, anche perché io per primo non l’ho ancora visto. Certo, abbiamo amato quello che abbiamo visto nei trailer.

Williams – Alcuni personaggi è come se avessero preso vita da soli. Per esempio, il rapporto tra Killer Croc e June Moone, l’alter ego dell’Incantatrice, è qualcosa molto divertente da scrivere. C’è una sorta di bizzarro romanticismo amicale tra loro, cosa che è da un lato dolce e dall’altro grottesca.

E poi mi piace Boomerang: è fantastico e spassoso. Dice tutte quelle cose che gli altri personaggi non si permettono di dire. Non gliene frega niente di nulla, non ha una morale. Poi c’è Harley, che è sostanzialmente la personificazione del caos. Può prendere qualsiasi tipo di decisione in qualunque momento. Quello che amo di Katana è il fatto che sia l’esatto opposto di Harley. Dice a malapena qualcosa, per questo è davvero terrificante: una vera badass.

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Fonte: Comic Book