Il quinto episodio della seconda stagione di Daredevil introduce finalmente il tanto atteso personaggio di Elektra, una delle figure più significative e originali della mitologia legata al Diavolo di Hell’s Kitchen, creato da Frank Miller e apparso per la prima volta su Daredevil vol. 1 #168 (1981).

Partiamo dal curioso titolo dell’episodio, Kinbaku: questo termine giapponese sta a significare un’insieme di pratiche sessuali volte alla ricerca del piacere tramite la costrizione fisica (studiata) del bondage nipponico. Questa parola riassume dunque un aspetto predominante della relazione tra i personaggi di Matt Murdock ed Elektra Natchios, protagonisti di una storia molto passionale, ma anche fortemente instabile e violenta, specie a causa della personalità borderline della donna.

Kinbaku si apre con un flashback che ci mostra il primo incontro tra i due futuri amanti, avvenuto dieci anni prima, quando Matt frequentava la Facoltà di Legge: Murdock ed Elektra si conobbero in maniera apparentemente casuale a un party, al quale il ragazzo si era imbucato assieme a Foggy Nelson. La donna di origini greche ci viene presentata come facoltosa, instabile, annoiata e molto seducente: Elektra viene attirata dalla “diversità” di Matt, e tra i due si instaura subito un’importante chimica.

Nel presente le cose sono molto diverse: il rapporto tra i due è ai mimimi termini, con il protagonista che si mostra molto duro e arrabbiato nei confronti dell’ex amante, la quale però si dimostra essere un’abile manipolatrice, con un’attitudine arrogante e passivo/aggressiva. Elektra ammette di essere una persona molto sola e, nonostante quello che è avvenuto anni prima, chiede un favore a Matt: la donna infatti fa affari con la corporazione nota come Roxxon, nella quale sono investiti i suoi capitali ereditati dal padre. Ha dunque bisogno che Murdock la aiuti a fare luce sui rapporti segreti tra la suddetta azienda e la sotto-divisione della stessa nota come Asano, apparentemente connessa alla Yakuza, la mafia giapponese già affrontata da Daredevil nella prima stagione.

Ci sono due spunti interessanti sui quali riflettere: nell’Universo Cinematografico/Televisivo Marvel, così come nei fumetti della Casa delle Idee, la Roxxon è un’azienda losca, nella quale sono investiti capitali a dir poco sporchi, come sapranno bene coloro che hanno visto Iron Man 2, Iron Man 3, così come le serie TV Marvel’s Agent Carter e Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D. Inoltre, torna un tema cardine di Daredevil: i peccati dei padri che ricadono sui figli, prima per Matt e ora per Elektra.

Mentre prende il via una (pilotata?) campagna mediatica contro Frank Castle, imprigionato e in attesa di processo, Karen Page, personaggio la cui crescita in questa seconda stagione è sorprendente, continua le sue indagini recandosi presso la sede del New York Bullettin, quotidiano per cui lavorava il defunto Phil Urich. Lì ritroviamo il personaggio di Mitchell Ellison, direttore del Bullettin creato ad hoc per la serie televisiva, che decide di sostenere l’indagine di Karen, collaborando e mettendole a disposizione le sue risorse. Presso la redazione del giornale vediamo appese ai muri alcune prime pagine che citano la Battaglia di New York vista in The Avengers, con i Vendicatori impegnati contro Loki e il suo esercito di Chitauri, la Stark Tower, oggi una delle sedi operative degli Avengers, e la Cybertek, misteriosa azienda tecnologica apparsa per la prima volta sulle pagine dei fumetti in Marvel Comics Presents #62 (1990), connessa al progetto dietro la creazione del personaggio di Deathlok, così come raccontato anche in Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D. Tutti questi elementi vanno a connettere ulteriormente le serie Marvel/Netflix ai film e agli show televisivi Marvel Studios/Television, a conferma che tutto si svolge nello stesso universo narrativo.

Nel frattempo, Elektra si reca presso il Yakatomi Building, sede di New York della Asano. Qui attiva un particolare dispositivo che ha le sembianze di una penna, il quale va ad hackerare i server dell’azienda, rivelandone potenzialmente i segreti. Matt Murdock la segue silenziosamente. Ufficialmente la Asano è un’azienda farmaceutica impegnata nella ricerca per la sintesi di nuovi analgesici, ma la sensazione è che dietro questo nome si celino pericolosi segreti. Inoltre, non è la prima volta che troviamo la Asano in Daredevil: in un container della Asano Robotcs si nascondeva il ragazzino orientale entro il quale era custodita la misteriosa arma Black Sky, che Nobu Yoshioka voleva attivare a New York: il suo piano fu sventato da Stick, che uccise il giovane senza remore.

Con altri flashback scopriamo ulteriori scorci del passato comune di Matt ed Elektra, fatto di tensione sessuale e “giochi pericolosi”. Il “lato oscuro” di Matt era inequivocabilmente attratto dalla figura della donna, della quale era ammaliato. Almeno fino a quando la giovane non portò al cospetto di Murdock, ferito e in catene, Roscoe Sweeney, colui che fece uccidere suo padre, “Battlin'” Jack Murdock: lo scopo di Elektra era quello di far sì che il protagonista conosca la “gioia” dell’omicidio, alla quale lei sembra già essere avvezza.

Questo episodio è la rottura definitiva tra i due, con Matt che si rifiuta di uccidere, sebbene attratto dall’idea. Dopo questo momento, i due non si rivedranno per anni. Va aggiunto che Elektra viene a conoscenza delle peculiari abilità di Matt e riesce facilmente a connettere il ragazzo all’apparizione di Daredevil a New York. Roscoe Sweeney è apparso nei fumetti Marvel sin dal principio, in Daredevil vol. 1 #1 (1964), creato da Stan Lee e Bill Everett. Riappare anche la Palestra Fogwell, dove sia Matt che suo padre erano soliti allenarsi.

Continuano le indagini di Karen e viene alla luce che la morte dei parenti di Frank Castle fu un effetto collaterale di un incontro tra tre gang criminali andato storto. Riappare inoltre anche il personaggio di Maci Stahl, ex amante di Foggy, che fa un chiaro riferimento al personaggio di Jessica Jones, protagonista della serie TV Netflix omonima.

In conclusione dell’episodio assistiamo a una cena romantica tra Matt e Karen, che ci conferma quanto questa coppia funzioni sullo schermo. Finalmente ci viene mostrato il lato romantico del protagonista, che era mancato nella prima stagione ed è uno dei tratti maggiormente caratterizzanti del personaggio, da sempre molto attratto dalle donne e in grado puntualmente di sabotare ogni suo grande amore, come viene anche esplicitato da Murdock quando ammette la sua “incredibile abilità di distruggere tutte le cose belle“.

Questo momento di grande intensità e tenerezza viene funestato dall’apparizione di Elektra, che recluta Matt per uno scontro con membri armati della Yakuza, sicari mandati a uccidere il misterioso hacker che è entrato nel sistema della Asano. Ne esce una bella battaglia che vede Daredevil ed Elektra vincitori, con quest’ultima che dimostra di possedere ottime abilità di combattimento, al pari della sua controparte a fumetti. Rileviamo come Elektra non impugni (ancora) come arma i suoi caratteristici sai, come nei fumetti, e vesta quasi sempre indumenti rossocromati: un richiamo al suo iconico costume dei comics, sebbene proprio in battaglia prediliga una divisa nera, molto semplice nel design, con inserti rossi.

 

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