Giunge al termine la permanenza di Joe Bennett sulla storia che ha contribuito a lanciare verso il successo, Immortal Hulk. Verosimilmente, anche la sua collaborazione con la Marvel è al capolinea. Proprio quando le trame sono vicine alla conclusione, è infatti Al Ewing a rivelare pubblicamente, tramite i propri account social, che il disegnatore è rimosso dall’incarico a causa di un proprio disegno del 2017, definito dallo sceneggiatore come reprensibile.

 

 

Ecco le dichiarazioni di Ewing, che si è rifiutato di mostrare l’immagine, limitandosi a descriverla e commentarla come segue.

 

Ewing – Uno spadaccino in armatura, che dal commento di Joe credo rappresenti Bolsonaro, massacra delle piccole persone che si muovono precipitosamente, con dentoni da cavallo, orecchie da topo e nasi pronunciati. Uno di loro è vestito da Dracula. Mi pare evidente che sia un riferimento a nemici politici di qualche genere, ma anche se così non fosse, i luoghi comini sono chiari. Esseri umani sterminati come parassiti. Anche se non è più online, il fatto che sia stata disegnate, firmata e orgogliosamente mostrata da Joe parla chiarissimo.

 

Così come parla chiarissimo l’iconografia descritta da Al Ewing, che riprende da vicino la caricatura del popolo ebraico operata dal pensiero antisemita. Nell’illustrazione, l’attuale presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, cavalca minaccioso contro avversari politici del calibro dei suoi predecessori, Disma Rousseff, Michel Temer e Lula, e il senatore Aécio Neves.

Ewing ha rivelato di aver discusso con la Marvel dietro le quinte e si è detto dispiaciuto per come siano andati i fatti, soprattutto perché l’allontanamento di Joe Bennett non sarà di grande conforto per le persone vittima di un atto di propaganda che lo sceneggiatore ritiene brutale. Al Ewing, quasi a risarcimento di un danno non compiuto da lui, ha promesso di non lavorare mai più con Bennett e ha postato le foto delle donazioni fatte a enti benefici.

Si conclude quindi una vicenda che aveva già visto Joe Bennett alle prese con accuse di antisemitismo, alla luce di alcuni dettagli inclusi nelle proprie tavole e che aveva visto l’artista chiedere scusa per le sue scelte. Scuse che non sono state sufficienti a fargli scudo questa volta, di fronte a una manifestazione meno confusa e più esplicita del proprio razzismo.

 

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Fonte: CBR