Il dado è tratto: i fumetti Marvel di Warhammer 40.000 sono una realtà. Il numero #1 Marneus Calgar è stato varato il mese scorso, e con il secondo in arrivo in questi giorni, il team creativo composto da Kieron Gillen e Jacen Burrows può fare il punto della situazione sulla trasposizione dell’universo ludico in narrativa a fumetti.

 

 

Lo sceneggiatore ha recentemente parlato degli Space Marines, delle sue origini come giocatore di WH40K, della sua collaborazione con Burrows e del futuro di questo universo a fumetti:

 

Warhammer 40,000: Marneus Calgar #1, copertina di Jacen Burrows

Gillen – So che c’è chi considera gli Space Marnines i “puffi” del mondo di Warhammer, ma so anche che se voglio spiegare l’intero corpo degli Space Marines devo iniziare da loro, perché tutto ciò che è insolito può essere compreso meglio solo quando conosci ciò che è normale. Una volta che conosci la classica austerità degli Ultramarines, la natura impazzita degli Space Wolves o la terribile maledizione degli Angeli Sanguinari ti appariranno più sorprendenti. Se il tuo punto d’ingresso in questo mondo avviene attraverso un capitolo più aberrante, non ti rendi conto di quanto sia fantastica la loro natura aberrante.

Ci sono molte cose che mi piacciono di Marneus, è un interessante mix di specifico e universale. Come ha fatto a diventare ciò che è personalmente… e come hanno fatto gli Space Marines a diventare ciò che sono in generale. Sì, essenzialmente il suo è un racconto sulle origini, ma è un racconto su due binari che procedono parallelamente: parliamo di come gli Space Marines sono diventati gli Space Marines e di come Marneus Calgar è diventato uno Space Marine. Parte della storia è ambientata nel presente, ma gli eventi di molti secoli prima, quando Marneus si stava addestrando, hanno ripercussioni anche adesso. Be’, non adesso nel senso di adesso. Adesso nel senso di lontano futuro. Insomma, ci siamo capiti.

Warhammer 40,000: Marneus Calgar #1, anteprima 01

I primi lavori su commissione che riuscii a piazzare risalgono al 2003, quando vendetti due storie brevi di cinque pagine l’uno alla rivista Warhammer Monthly. Crown of Destruction è stata in realtà il mio primo fumetto della WFH sul mercato americano. Cosa è cambiato? Tendo a descrivere Crown of Destruction come un lavoro in cui venivo pagato per imparare a scrivere fumetti d’azione. Avevo realizzato Phonogram, che era una bella pubblicità, e dimostrava che sapevo scrivere storie in quello stile, ma Crown of Destruction era tutta un’altra cosa. Non ci sono uomini-topo armati di lanciafiamme che scagliano warpfire contro i loro nemici, in Phonogram. Crown of Destruction è stato divertente, mi sembrava che alla gente piacesse, ma stavo soltanto imparando a muovere i miei primi passi.

Ora ho trascorso più di un decennio a scrivere fumetti d’azione, e ho intenzione di usare tutta la potenza di fuoco delle mie abilità sul bersaglio. L’obiettivo è realizzare i migliori fumetti di Warhammer che il mondo abbia mai visto. Non avrei detto di sì a questo incarico se non avessi pensato che ci fosse una possibilità di farcela. Quindi, la differenza sta nel fatto che in Crown of Destruction imparavo a camminare, mentre ora sto facendo un provino per entrare in una squadra di Harlequin. Auguratemi buona fortuna.

Warhammer 40,000: Marneus Calgar #1, anteprima 02

Quando l’editor Marvel Mark Basso ha suggerito Jacen per il libro, mi è sembrata una combinazione perfetta. Ovviamente non raggiungeremo i livelli sanguinolenti che potremmo raggiungere alla Avatar, ma sapere di lavorare con qualcuno che sarebbe in grado di fare qualcosa del genere è ovviamente un vantaggio. Jacen è anche qualcuno che ha affinato le sue abilità lavorando quasi esclusivamente con i migliori scrittori del settore (Alan Moore, Garth Ennis). Anche se certe volte dovessi esagerare nei dettagli, so che Jacen ha retto alle sceneggiature di Moore, quindi dovremmo cavarcela. Lo stile di Jacen è qualcosa che ho sempre amato: ha l’occhio dell’architetto per le strutture (e per la loro distruzione). Il suo stile rende il fantasy realistico e gli permette di realizzare le cose più orrendamente complicate. Jacen sembra felice quanto me di lavorare a questa serie. Ha detto che c’è una doppia pagina nel numero #1 che secondo lui è la cosa migliore che abbia mai disegnato, e mi trova d’accordo. 40K ha bisogno di tutta la su potenza heavy metal.

Normalmente cerco di tenere le mie esperienze di gioco al di fuori dei progetti narrativi. Preferisco partire dall’ambientazione, studiarla e cercare di capire esattamente quale sia lo strumento migliore con cui lavorare. Quello che invece sicuramente traspare è il mio amore per il mondo: cosa mi entusiasma? Cosa mi atterrisce? Perché WH40K mi ha investito con la potenza di un camion nella mia prima adolescenza? Elaborare queste sensazioni e tentare di evocare in altre persone i sentimenti che ho provato in quelle occasioni è il mio obiettivo primario, e ricapitolare con precisione le mie esperienze di gioco probabilmente sarebbe di ostacolo. Detto questo, la campagna di gioco di ruolo Enemy Within è stata la mia grande più grande campagna fantasy da adolescente, ed è chiaramente ciò a cui penso quando lavoro su Die. Quindi si tratta di cose che a modo loro, poi, finiscono per affiorare comunque.

 

 

 

Fonte: Newsarama