Zagor 615 è un albo che rimarrà nella storia della testata per diversi motivi, a cominciare dalla copertina: si tratta infatti dell’esordio di Alessandro Piccinelli, che raccoglie la pesante eredità del maestro Gallieno Ferri. Dopo averla potuta ammirare ad agosto, fa un certo effetto osservarla stringendo il brossurato in mano, ma il risultato è davvero soddisfacente.

Le novità, ovviamente, non finiscono qui: come ci era stato anticipato da Sergio Bonelli Editore a inizio anno, la cronologia della testata attuale coincide con il numero 666 di Zenith Gigante, l’originale collana che raccoglie dal numero 51 del 1965 le imprese di Zagor. Ecco spiegato il titolo del mensile, una cifra che è quella del demonio, come è detto nell‘Apocalisse di Giovanni, e che spicca per esempio sulla targa del maggiolino di Dylan Dog

Come tutti sanno quest’autunno è caduto il 30-esimo compleanno dell’Indagatore dell’Incubo, e Moreno Burattini – prima penna ed edito...