Se c’è stata una rivoluzione francese anche nelle bande desinée, questa è avvenuta a metà degli anni ’70 del secolo scorso, con l’esordio nel 1975 di quello che può esserne considerato il manifesto: la rivista trimestrale Metal Hurlant. Nell’editoriale della quarta uscita, si legge:
Non c’è alcuna ragione perché una storia sia come una casa con una porta per entrare, delle finestre per guardare gli alberi e un camino per il fumo. Si può tranquillamente immaginare una storia a forma di elefante, di campo di grano o di fiammella di cerino […]
Sono riassunte in poche parole l’essenza di questo rinnovamento che intende stravolgere il modo di concepire un fumetto, lo sviluppo e la soluzione di una trama, la sua trasposizione grafica. È un’esortazione a uscire dagli schemi scolastici, a rifiutarne le regole affidandosi all’istinto, all’inconscio, come abbiamo visto fare ad Andrea Pazienza
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