Agosto 1968: uno dei personaggi Marvel a cui Stan Lee è più affezionato – paradossalmente non creato da lui – è Silver Surfer. Nella figura dell’araldo cosmico che solca le galassie, il quale si ritrova all’improvviso confinato su un pianeta e incapace di andarsene, The Man vede una metafora dell’uomo comune dai grandi ideali che non riesce a comprendere la follia e le meschinità della società moderna. La barriera invalicabile per il Surfista d’Argento è quella stessa barriera che divide gli esseri umani.

 

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