Selfie 1x01 "Pilot": la recensione

La recensione del primo episodio di Selfie, la comedy della ABC con Karen Gillan

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Se il titolo della nuova comedy trasmessa dalla ABC non vi ha provocato un insieme di sintomi quali sudori freddi, voglia di prendere a pugni le pareti, rimpianto per non essere nati in un'epoca a caso del passato, facendovi scappare a gambe levate, sappiate che qui dei selfie, e di tutto ciò che li circonda, si parla in modo tutt'altro che lusinghiero. Versione moderna di My Fair Lady, presa in giro di quel rapporto quasi maniacale che, chi più chi meno, ognuno di noi ha con i social, Selfie debutta con un pilot gradevole, con ampi margini di miglioramento, che ha nella sua coppia di protagonisti il punto di forza.

La giovane e bella Eliza Doleey (Karen Gillan) ha impiegato tutte le proprie forze per riscattare un'infanzia tormentata dagli insulti dei coetanei a causa del suo aspetto fisico non proprio gradevole. Concentrando tutte le sue energie sull'aspetto esteriore, sulla promozione di sé, sulla costruzione di un personaggio da vendere ai suoi followers sui social media e ai suoi amici virtuali su Facebook, ha tuttavia completamente trascurato le relazioni nella vita vera. Quando una brutta figura mette in luce non soltanto la sua vacuità, ma anche la profonda solitudine che la circonda, la donna si rivolge ad un suo collega esperto di marketing, Henry Higenbottam (John Cho), affinché le insegni come costruire dei veri rapporti umani.

Come detto, Selfie riprende palesemente My Fair Lady, a sua volta adattamento di Pigmalione, trasportandone personaggi e situazioni ai giorni d'oggi. Gli stessi nomi dei protagonisti richiamano gli Eliza Doolittle e Henry Higgins visti, tra gli altri, nel film con Audrey Hepburn e i rapporti tra i due, burrascosi e pieni di scontri verbali, ma aperti ad un'evoluzione in senso romantico, sembrano fedeli anche in questo senso. Ciò che cambia è il contesto. Continuamente, fino ad una certa esasperazione in effetti, vengono tirati fuori riferimenti ai social network e allo slang da tastiera (hashtag e acronimi come LOL in mezzo alle frasi): è questa la nuova forma di ignoranza contro la quale il personaggio di Henry e la scrittura della serie si scagliano.

Si insiste molto sull'insopportabilità del personaggio di Eliza, sull'esagerazione delle situazioni e dei dialoghi, ma in fondo di cattiveria e di risate vere e proprie non ce ne sono molte. Nei momenti peggiori dell'episodio l'impressione è che Selfie prema troppo l'acceleratore su queste critiche –  non sbagliate, ma troppo urlate e ripetute – per nascondere altre mancanze. Tuttavia un episodio di presentazione è ancora insufficiente per giudicare, e inoltre una delle migliori intuizioni si ha proprio verso la conclusione, in un momento non da comedy, nel quale Henry ferma Eliza che sta per fare una foto alla pioggia sui vetri per condividerla e invitandola piuttosto a godersi quel momento. È anche in questa situazione che emerge la buona alchimia tra i personaggi (e interpreti) e il valore aggiunto da Karen Gillan (Doctor Who, Guardians of the Galaxy), davvero perfetta in questo ruolo da "mean girl" dei nostri tempi, e John Cho. Da dimenticare le situazioni che coinvolgono il personaggio di David Harewood.

Il pilot di Selfie rimane quindi un po' sospeso, lasciandoci tra le altre cose con una serie di dubbi su come un soggetto di questo tipo possa reggere nel lungo termine: probabilmente giocando sul reinserimento in società di Eliza, grazie alle sue nuove conoscenze Charmonique (Da'Vine Joy Randolph) e Bryn (Allyn Rachel). Promosso con riserva.

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