TFF 32 - As You Were, la recensione
Arriva l'Oriente In Concorso al Torino Film Festival con As You Were. Inizio promettente e poi una caduta libera nel melodramma nonsense
As You Were è una storia d'amore, fantasmi e rimpianti divisa in tre atti (I - L'isola dei disadattati; II - La canzone di domani; III - Come eri) dall'ottimo inizio e dal non proprio brillante proseguimento.
La partenza è coinvolgente visto che ci troviamo sull'isola di Saint John a largo di Singapore dove un gruppo di soldati si scontra con l'alienazione mentale della vita cameratesca. Vedremo uno di loro mettersi a nuotare come un ossesso verso i fuochi di artificio e le luci della capitale Singapore dopo che un poco convincente analista aveva provato a calmarlo gettando ripetutamente un pallone sgonfio da basket contro un muro.Quando pensi che il regista di As You Were voglia fare un film su quella strana isola di militari folli a largo di Singapore e ti assesti bene sulla poltrona del cinema Classico di Torino colmo di genuina curiosità... ecco che il tutto prende una svolta melodrammatica terrificante. Bye bye all'Isola e facciamo la conoscenza di Guohi e Peiling, una coppia di impossibili innamorati di rara noia di nuovo insieme dopo anni e anni dai loro giochi di bimbi. A questo punto il film impazzisce, perde di vista il centro del racconto e gira a caso di qua e di là, nel tempo e nello spazio (con immagini anche belle di un locale in cui si fa musica dal vivo), fino a che Guohi e Peiling non si incontrano nuovamente durante un falò ma lei è forse solo un fantasma che distoglie Guohi dalla conquista reale di una cantante salvata precedentemente dalle acque come fa Moretti con la Ferrari in Caos calmo.
Film moscissimo e inconcludente.
Peccato perché l'inizio sull'Isola dei disadattati sembrava divertente e interessante.