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Il quarto dei nuovi episodi di Arrested Development, il secondo dedicato a Michael, è il più riuscito finora e senza dubbio il più divertente. E il motivo è semplice: non tanto il personaggio centrale, ovvero Michael (il più normale, se vogliamo, dei Bluth e quindi anche quello con potenziale comico minore), quanto tutto ciò che lo circonda – dal nuovo contesto lavorativo come produttore al suo riavvicinamento forzato con il padre George Bluth Sr., il tutto accompagnato da una serie di gag legate a Hollywood e a uno stuolo vero e proprio di guest star vecchie e nuove.

Ma andiamo con ordine. Eravamo rimasti che Michael aveva un debito da 700mila dollari con Lucille Austero a seguito del fallimento della Michael B. Company: il nostro non si perde d’animo, dà via l’ingombrante auto con la scaletta aeroportuale (che però speriamo di rivedere presto) e finisce a lavorare su un veicolo altrettanto ingombrante, ovvero l’auto di Google Maps StreetView (il marchio non v...