Forse il problema sono le aspettative, forse il ricordo troppo fresco di Sons of Anarchy, forse semplicemente a questo giro Kurt Sutter non ha miscelato bene gli ingredienti. In ogni caso The Bastard Executioner al terzo episodio, così importante proprio perché il lunghissimo pilot era più che altro un prologo alla vicenda, ha confermato le problematiche della scorsa settimana, allungando le ombre sull’ultima serie di FX. Mentre la violenza esagerata si unisce ad apparizioni mistiche, scopriamo qualcosa di più sulle relazioni tra i personaggi e sulla loro possibile evoluzione, ma al tempo stesso non ci sentiamo mai veramente coinvolti dalla storia.

Wilkin continua il doppio gioco al servizio della baronessa “Love” per scoprire le identità degli uomini coinvolti nel massacro al suo villaggio. D’altra parte ha ancora un ruolo da interpretare, quello scomodissimo del boia. A cadere sotto i colpi della sua scure dovrebbe essere una ragazzina, caduta nelle mani degli...