Il midseason finale della seconda stagione di Agents of S.H.I.E.L.D. era lo spartiacque fondamentale della serie. Portava tutto ad un livello più elevato, dove i superpoteri erano la regola e non l’eccezione, dove gli Inumani erano una realtà e non una leggenda, e dove il team di Coulson si ritagliava uno spazio per poter dire la propria. Questa conclusione della midseason vorrebbe creare qualcosa di simile, a partire dalla scena conclusiva che riprende in chiave negativa la mutazione subita da Skye trasportandola su un nuovo personaggio. Non il migliore degli episodi, più azione che intreccio, poche rivelazioni e tanta tensione, ma lo spettacolo non perde in efficacia, rilanciando per il lontano marzo del 2016 una seconda parte che promette molto.

Quanto agli eventi raccontati non c’è molto di sorprendente. L’episodio si divide in due rigidi blocchi: il blu del pianeta ostile dove Ward, Coulson (“Tatooine!”, la febbre per l’arrivo di Star Wars si fa...