Al contrario di altri streamer, sin dal lancio a novembre 2019 Apple non ha mai comunicato ufficialmente il numero di abbonati alla sua neonata piattaforma Apple TV+, e così è attraverso una comunicazione effettuata all’International Alliance of Theatrical Stage Employees che riusciamo a scoprire qualcosa di più. Secondo quanto riferito alla IATSE (confermando un precedente rapporto della CNBC), a luglio 2020 la piattaforma contava meno di 20 milioni di abbonati negli Stati Uniti e in Canada. Ovviamente non è una cifra precisa (potrebbe essere 1 milione come 19 milioni), ma è una soglia spannometrica che permette di fare confronti – basti pensare che Disney+ a febbraio di quest’anno contava circa 40 milioni di abbonati.

Apple TV+ è disponibile in più di 100 paesi e regioni, e la cifra dei 20 milioni di abbonati fa riferimento solo agli Stati Uniti e al Canada. Il servizio di streaming può essere sottoscritto singolarmente (a 4,99 dollari al mese) o in bundle con altri servizi della multinazionale, come Apple Music o iCloud. A luglio, Apple ha terminato le prove gratuite di Apple TV+ per molti dei suoi clienti, alcuni dei quali non avevano pagato il servizio sin dal suo debutto. Il gigante tecnologico offre ancora tre mesi di accesso gratuito alla Apple TV Plus ai clienti che acquistano un nuovo iPhone o un altro dispositivo Apple idoneo.

Con meno di 20 milioni di abbonati, Apple rientrerebbe in un accordo con il sindacato che le permetterebbe di pagare tariffe scontate ai membri della troupe delle varie produzioni rispetto agli altri colossi dello streaming con più di 20 milioni di abbonati come Netflix e Hulu. Apple ha però affermato di pagare i membri della troupe in linea con gli altri streamer.

L’accordo della IATSE sui compensi di produzione ridotti per i fornitori di video in streaming con meno di 20 milioni di abbonati è stato originariamente raggiunto nel 2009, quando l’industria dello streaming non avevo ancora preso piede come oggi. Nella sua attuale lotta contrattuale con l’Alliance of Motion Picture and Television Producers, il sindacato sta cercando di eliminare questa riduzione.

Secondo quanto scritto da Variety, la IATSE stava negoziando un nuovo contratto con l’AMPTP (i cui membri includono Apple) ma le trattative si sono interrotte. La IATSE ha fissato al 1° ottobre un voto per autorizzare uno sciopero generale: il gruppo in questi giorni ha ricevuto il sostegno di altri sindacati dell’intrattenimento, tra cui SAG-AFTRA, Directors Guild of America, Writers Guild of America, East, e Teamsters, oltre a diverse celebrità.

Tra le varie richieste, la IATSE vuole tariffe più alte sui progetti di streaming. L’AMPTP ha detto che la sua offerta più recente alla IATSE includeva una disposizione per aumentare le tariffe minime in media del 18% su certi tipi di produzioni “New Media”. In una risposta all’AMPTP all’inizio di questa settimana, la IATSE ha detto: “È incomprensibile che l’AMPTP, un insieme che include megacorporazioni di media che valgono collettivamente trilioni di dollari, sostenga di non poter fornire alle troupe dietro le quinte necessità umane di base come un adeguato riposo, pause pranzo e salari dignitosi”.

Ai Primetime Emmy Awards 2021 all’inizio di questo mese, Apple ha portato a casa ben 10 premi, di cui sette solo per “Ted Lasso” di Jason Sudeikis.

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