La serie Better Call Saul ha proposto il finale della storia di Jimmy McGill e il co-schowrunner e creatore Peter Gould ha ora commentato quanto accaduto e spiegato la differenza da Breaking Bad.

Non proseguite con la lettura se non avete concluso la visione e non volete anticipazioni!

Lo show si è concluso con il protagonista che viene condannato dopo aver confessato i propri crimini, incontrando poi Kim con cui, apparentemente, si ristabilisce un rapporto.
Gould ha spiegato parlando di come è stato ideato il finale:

La nostra domanda è diventata realmente ‘Quel sarà l’epilogo giusto per la storia di questo tizio? Quale sarà il momento giusto per lasciarlo? Quale sarà il momento giusto in cui lasciare Kim?’. E sì, sono d’accordo che è ottimista perché compie un cambiamento. Se si studia il comportamento degli esseri umani che ci circondano, si può vedere che compiere un vero cambiamento è davvero difficile e raro. Nelle serie drammatiche diciamo sempre ‘Oh, si tratta del cambiamento del personaggio0, ma alle volte i personaggi diventano più ciò che erano o continuano nel percorso che hanno intrapreso. Questo è un uomo che ha questo impulso autodistruttivo che continua a tornare e fa delle cose che non deve realmente fare, come lavorare con Walter White o entrare nella casa di Mr. Lingk anche se probabilmente arriverà in ogni momento. Qui, finalmente, compie un cambiamento. Penso sia ottimista. Ho pensato che Saul in carcere fosse giusto ed equo. Mi hai chiesto cosa merita e penso che certamente non sia meno di ciò che merita.

Peter Gould ha quindi aggiunto:

Penso volessimo semplicemente essere onesti. Non abbiamo realmente pensato a ‘Questo è un lieto fine’ o ‘Questo è un finale triste’. La nostra ardente speranza è che sia un epilogo soddisfacente. Stiamo semplicemente cercando di pensare a cosa potrebbe realmente accadere a questi personaggi e cosa farebbero in quelle circostanze, come il mondo risponderebbe a ciò che fanno.

Lo showrunner ha sottolineato:

Certamente, ripensandoci, entrambi questi personaggi hanno affrontato delle terribili conseguenze e si sono persi, hanno perso la vita che hanno costruito. Mia madre diceva sempre ‘Dove c’è vita c’è speranza’. Immagino che alla fine sia d’accordo con quell’idea.

Breaking Bad, al contrario, si è conclusa in modo molto duro e tragico Peter Gould ha sottolineato che fin dal pilot Walter era destinato a morire:

In modo strano, se ne è andato come voleva fare. Walt muore odiato dal mondo e dalla propria famiglia, ma riesce a raggiungere i suoi obiettivi che aveva dall’inizio, o così sembra. Ha potuto lasciare i soldi per la sua famiglia e se ne è andato in modo epico.

La serie con Bob Odenkirk era invece molto diversa:

Saul ha qualcosa di diverso in mente e non è così chiaro. Somiglia di più alle persone che conosco. Sta cercando. Sta cercando uno scopo.

Gould ha poi ricordato:

Walt era qualcuno che uccideva. Alla fine prendeva in mano la pistola e sparava. Saul non ha mai preso in mano un’arma per tutta la serie. Il suo finale non poteva essere altrettanto violento: è un uomo di parole, ovviamente nel finale si rispecchia questa caratteristica.

Il produttore ha inoltre ribadito che era importante lasciare che la storia di Kim e Jimmy fosse un po’ in sospeso:

Non mi sembrava giusto si concludesse con loro insieme, perché non lo sono in quel modo. Sembrava giusto averli divisi e affrontare il fatto che lui sia in carcere e ci resterà per un po’. Sconterà totalmente la sentenza? Possiamo usare la fantasia e pensare a cosa potrebbe accadere, ma per ora è sicuramente lì.

Peter ha quindi spiegato l’aspetto dei personaggi:

Penso che per Jimmy, Gene Takavic sia nella sua mente un travestimento. Si sta travestendo da persona senza potere e anonima. Quindi, ovviamente, una volta che decide che andrà in tribunale, ci andrà in versione Saul Goodman. Entra realmente in quell’aula come Saul Goodman e non lo fa semplicemente camminando, sta entrando pavoneggiandosi. Ma quando se ne va dal tribunale, nell’ultima inquadratura è Jimmy McGill, o almeno quella è la nostra idea.

Parlando del personaggio di Rhea Seehorn, il co-showrunner ha invece raccontato:

Kim non sta compiendo questi cambiamenti grandi e radicali. Sta cambiando in modo più gentile e come una persona che chiunque tra di noi conoscerebbe. Non cambierà tutto costantemente. Inoltre penso non sia la Kim Wexler che abbiamo incontrato o che era prima che sparassero a Howard, è una persona nuova. Non penso farà lo stesso errore compiuto in passato.

Il co-creatore della serie ha aggiunto, intervistato da Deadline:

La mia speranza è sempre stata che si concludesse portando a considerare Breaking Bad in modo diverso, alla fine di tutto. La mia speranza è inoltre che gli show possano essere apprezzati in modo separato, ma che fossero in conversazione uno con l’altro e si arrichiscano a vicenda. La mia preoccupazione è onestamente che le persone che non hanno visto Breaking Bad si perdessero completamente, ma speriamo non sia accaduto. Se si sono persi sepriamo che sia accaduto in modo piacevole.

Sul legame con la serie con Bryan Cranston e Aaron Paul, Gould ha aggiunto:

Può aver indossato un abito elegante, essersi seduto in un ufficio, ma Saul ha fatto accadere molti degli eventi di Breaking Bad. Nel mondo reale si vede che è vero, e si capisce che anche le persone che non compiono personalmente violenza possono essere responsabili di tutto il male del mondo quanto chi preme il grilletto.

Peter Gould ha quindi spiegato che sarebbe interessante scoprire quello che accade a Kim, ma per adesso non c’è alcun progetto riguardante uno spinoff con Rhea Seehorn.
Lo sceneggiatore ha sottolineato:

A me sembra che stia vivendo questa esistenza in Florida, dove si sta nascondendo dalla responsabilità e dalle decisioni prese ad Albuquerque. Poi la telefonata di Jimmy, in un certo senso da parte di Saul, la libera. La libera e le permette di affrontare le conseguenze, anche dal punto di vista legale, quindi va in New Mexico e, si presume, parla con D.A. Ericsen e rilascia una confessione scritta, e va da Cheryl, a cui lei e Jimmy avevano mentito. Kim la guarda dritto negli occhi e rimane lì mentre emerge la giusta rabbia di Cheryl. Nel finale si vede che non è più soddisfatta dal nascondersi. Sì, è a pranzo con gli amici e può raccomandare un ristorante, ma poi finalmente cambia qualcosa. Se ne va a metà del lavoro e se ne va in un ufficio legale e a fare volontariato. E poi, non lo so. Spero che gli spettatori uniscano gli elementi della storia e si rendano conto che non sarà soddisfatta limitandosi a rispondere ai telefoni.

Potete trovare tutte le curiosità e informazioni sulla serie grazie ai contenuti pubblicati nella nostra scheda.

Fonte: The Hollywood Reporter, Deadline

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