Con l’inaugurazione del nuovo anno fiscale della Disney inizia anche la nuova strategia sulla condivisione delle password su Disney+: un giro di vite che partirà dal Canada il 1 novembre e si espanderà nel resto del mondo nei mesi successivi.

In questi giorni gli utenti canadesi della piattaforma hanno iniziato a ricevere messaggi di questo tipo: “A meno che non sia espressamente concesso dal tuo contratto, non dovresti condividere il tuo abbonamento al di fuori del tuo nucleo famigliare. In caso di violazione, potremmo limitare o terminare il tuo accesso al servizio o intraprendere altre azioni come evidenziato negli accordi”.

Il 1 novembre partirà l’espansione (anche in Italia) dell’abbonamento con pubblicità, che avrà un costo inferiore all’abbonamento attuale. L’abbonamento senza pubblicità manterrà il prezzo attuale ma avrà delle limitazioni nella risoluzione e nel numero di stream contemporanei, mentre l’abbonamento senza pubblicità “completo” (come è adesso) aumenterà di prezzo. Qui trovate maggiori dettagli sui prezzi e gli abbonamenti.

Il linguaggio utilizzato da Disney nelle sue comunicazioni lascia immaginare che prossimamente l’azienda inaugurerà la possibilità di condividere l’abbonamento con persone esterne al proprio nucleo famigliare, pagando un sovrapprezzo, proprio come avviene da qualche tempo su Netflix. Chi invece violerà gli accordi potrebbe perdere il proprio account.

Negli Stati Uniti a partire da questo mese Disney aumenterà anche i prezzi dei propri abbonamenti senza pubblicità: Disney+ costerà 13,99 dollari (salendo di tre dollari), HULU costerà 17,99 dollari (salendo di tre dollari) ed ESPN+ costerà 10.99 dollari (salendo di un dollaro).

L’obiettivo è quello di aumentare i profitti ottenuti da ciascun abbonamento, possibilmente senza far calare il numero di abbonati ma farli addirittura crescere grazie al prezzo vantaggioso del piano con pubblicità. Netflix, nel primo trimestre in cui ha lanciato il giro di vite sulla condivisione delle password, ha aumentato di 5.9 milioni il numero di abbonati, il doppio di quanto previsto dagli analisti.

Fonte: Variety

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