L’offerta delle piattaforme Amazon e Netflix si fa sempre più diffusa e pervasiva, anche in Europa, e i canali broadcaster di vari paesi stanno tentando di rispondere lanciando propri servizi di prodotti audiovisivi online. In particolare hollywood reporter si concentra sugli esempi di Francia, Germania e Inghilterra.

In Francia, ad esempio, è stato svelato lo scorso mese Salto. Si tratta di una piattaforma di video online, gestita dai tre maggiori gruppi broadcast del paese, France TV, M6 e TF1. Si parla del 60% degli spettatori totali del paese. In Germania un’altra partnership tra ProSiebenSat.1 e Eurosport, che fa capo a Discovery Communications, ha prodotto un nuovo servizio di video-on-demand, ancora senza nome, che partirà ufficialmente il prossimo anno. La finestra di lancio attesa è quella del primo quarto del 2019, e il servizio punta ad avere 10 milioni di utenti entro i primi due anni di attività. Il servizio potrebbe contare su un pacchetto di serie tv su cui la ProSieben ha i diritti di trasmissione (NCIS, The Big Bang Theory, Criminal Minds), oltre che su vari film, produzioni americane, ma anche su reality e programmi di sport.

Non rimane a guardare l’Inghilterra, con la BBC, ITV e Channel 4 che recentemente hanno siglato un accordo quinquennale. Questo prevede un piano di investimenti pari a 165 milioni di dollari per convertire la piattaforma del digitale terrestre inglese in una piattaforma ibrida che possa fornire “il meglio nella tv on-demand e free-to-view (gratuita e criptata)”.

Dell’accordo tra le emittenti inglesi abbiamo già parlato in modo più approfondito in questo articolo.

I pareri degli addetti ai lavori sono contrastanti. C’è chi, come David Sidebottom, analista alla Futuresource Consulting, ritiene che, non potendo ribattere agli investimenti di una piattaforma come Netflix, puntare sulla massima condivisione di risorse e contenuti con altri partner sia una strategia necessaria. E c’è chi, come Florian Kerkay della Goldmedia, ritiene che sia semplicemente troppo tardi. La pervasività delle piattaforme americane in Europa sarebbe già molto elevata.

Richard Broughton, manager del settore ricerca alla Ampere Analysis, ha puntualizzato la necessità di ricercare nuovi target:

Gli ultimi aggiornamenti sui SVOD hanno mostrato una lieve crescita nel pubblico più giovane, mentre stiamo assistendo a una grande crescita nei gruppi più avanti negli anni. E questi spettatori più anziani vorranno contenuti diversi rispetto a quelli del pubblico più giovane di Netflix. [Un poliziesco locale, o un evento di sport, anziché l’ultimo episodio di Orange is the New Black].

Alcune restrizioni normative hanno di fatto bloccato negli ultimi anni tentativi di accorpamento come Kangaroo in Inghilterra (progetto di BBC, ITV e Channel 4) e Gold in Germania (ARD e ZDF), e c’è chi sostiene che queste restrizioni avrebbero favorito ulteriormente la concorrenza d’oltreoceano. Annick Maas di Liberium ha dichiarato:

Mi aspetterei una maggiore regolamentazione in Europa sui vari Netflix, Amazon, Facebook. La Francia al momento sta portando a termine la più ampia riforma dell’audiovisivo fin dal 1980, e non è nell’interesse europeo distruggere le compagnie locali.

In ogni caso, semplicemente tutto il mercato potrebbe beneficiare delle grandi prospettive di crescita nei prossimi anni. Secondo una previsione della Futuresource, il settore dovrebbe raddoppiare nei prossimi anni, con un totale di ricavi in Europa occidentale di 9,5 miliardi di dollari entro il 2020, più del doppio rispetto a oggi. Nei prossimi cinque anni, secondo la Ampere Analysis, dovrebbero aggiungersi altri 54 milioni di utenti ai servizi VOD.

Fonte: THR

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