Christopher Cantwell, il co-creatore e showrunner di Halt and Catch Fire – serie tv andata in onda su AMC per quattro stagioni (leggi la nostra recensione dell’ultima stagione) fino al 2017 – ha commentato con estrema franchezza le dichiarazioni di Casey Bloys che, qualche giorno fa, ha risposto così alle domande dei giornalisti circa il coinvolgimento di JK Rowling nella serie di Harry Potter appena annunciata da Warner Bros. Discovery nonostante le polemiche:

Non penso che sia il luogo adatto per discutere di questo. È una conversazione molto online, piena di sfumature e complicata, non è una cosa nella quale vogliamo inserirci. La nostra priorità è ciò che compare sullo schermo. Ovviamente la storia di Harry Potter è incredibilmente positiva, parla di amore e accettazione di sé. È questa la nostra priorità – ciò che sta sullo schermo.

Cantwell ha quindi deciso di scrivere un lungo thread su Twitter raccontando la sua esperienza e commentando il concetto di “conversazione molto online”.

Lo traduciamo per voi:

Nel gennaio del 2020 andai al Long Beach Comic-Con, partecipai a un panel, vendetti alcuni numeri di Doctor Doom e alcune copie dei miei libri She Could Fly ed Everything. Seduto al tavolino, una giovane donna si avvicinò.

Era venuta fino a Long Beach e aveva comprato un pass del Con solo per trovarmi e dirmi quanto Halt and Catch Fire significava per lei, in particolare in alcuni momenti difficili della sua vita recente, in particolare durante la sua transizione.

Disse che quando si sentiva in difficoltà, poteva rivedere la serie e i suoi personaggi, trovare conforto e immedersi in una maniera che difficilmente riusciva a fare in altro modo e con altre persone.

Quello che venne fino a lì a dirmi ebbe un effetto sismico sul modo in cui io vedo il mio lavoro. Ciò che creiamo contiene una moltitudine di risonanze che hanno un effetto sulle persone in maniere che noi (o almeno io) non riusciamo neanche a immaginare.

Non ci sono personaggi transessuali in Halt and Catch Fire. Ma ci sono personaggi queer. Ci sono personaggi isolati che hanno difficoltà a entrare in contatto tra loro e con il mondo, hanno paura di fallire, di essere rifiutati, e vogliono cambiare tutto perché sono insoddisfatti.

In tempi come questi, in cui persone al potere dicono cose stupide per nascondere i veri motivi con cui fanno le cose, penso a questa persona che mi ha cercato e mi ha trovato. Che mi ha detto che noi in qualche modo l’abbiamo aiutata a cambiare, evolvere, crescere, trovare il sostegno che le mancava. E a come, in cambio, lei ha cambiato me.

Questa cosa non è successa online, è successa di persona.

Halt non è un messaggio, è una storia. Dico sempre che le storie sono specchi, non messaggi. Perché possiamo vedere noi stessi negli specchi. Nella serie scrivevo cose su mio padre, sull’ambizione, sull’angoscia scolastica, sull’essere un partner, un padre, un amico, un nemico, un introverso… e questa donna ci ha visto se stessa.

Questa non è una conversazione molto online, è una conversazione molto reale e molto presente e molto pressante. Bisogna semplicemente fare attenzione, essere un umano tra altri umani. Non servono computer o connessioni a internet per questa cosa.

Joe, Cameron, Donna, Bos e Gordon forse all’inizio pensavano che servissero loro delle persone per costruire la tecnologia, ma sotto sotto speravano che la tecnologia permettesse loro di avere accesso agli altri e alla loro stessa umanità quando faticavano a fare altrimenti.

La cosa che ci porta alla cosa. Il progetto ci collega con le persone. Halt mi ha collegato con quella donna, e vice versa. E ora sono una persona migliora. Quindi, “molto online” è un termine sbrigativo. “Separato dalla realtà”. L’accettazione delle persone transgender non lo è. È qui. Ora. Davanti a noi.

Quindi per favore alzate gli occhi dalle tabelle e dai puri profitti e dai punti di discussione, e guardate veramente. Guardate queste persone.

Il thread ha ricevuto moltissimi commenti di fan della serie e non.

Halt and Catch Fire è stato creato da Christopher Cantwell e Christopher C. Rogers e racconta la nascita di internet, seguendo quanto accaduto nel settore tecnologico tra gli anni ’80 e ’90. I protagonisti dovranno affrontare cambiamenti professionali e privati, cercando di trovare un equilibrio tra lavoro e sentimenti.