L’opera parla di come Gandolfini fosse spesso “scomparso” dal set dello show causando delle perdite di alcuni milioni di dollari per colpa degli stop alla produzione. L’interprete di Tony Soprano, ancora prima della produzione della serie, aveva sofferto di dipendenza da alcol e droga e la popolarità del progetto destinato a HBO aveva causato un acuirsi della sua situazione. Il libro dichiara che un giorno il lavoro sul set è stato interrotto per andare alla ricerca di Gandolfini, che era scomparso. L’attore era poi stato trovato in un centro estetico a Brooklyn. Nel libro si dichiara:
A causa di episodi come quelli, alle volte Gandolfini sembrava imbarazzato nel trovarsi accanto a chi sapeva dei suoi problemi ed esprimeva il suo dispiace diffondendo doni a chi era coinvolto. Nonostante tutto i suoi comportamenti negativi sono però aumentati.
Chris Albrecht, che era CEO di HBO durante la realizzazione della quarta stagione, ha quindi deciso di provare a intervenire organizzando un incontro apparentemente casuale negli spazi delle Museum Towers di Manhattan, dove si erano riuniti gli amici più stretti e alcuni membri della famiglia di Gandolfini, oltre ad alcune persone coinvolte nella realizzazione della serie tra cui il creatore David Chase. Prima dell’appuntamento si era prevista ogni possibile reazione e si era persino preparato un aereo privato pronto a condurre la star direttamente in rehab. Il libro spiega quindi:
Niente si è però rivelato utile. L’intero intervento è durato 10 secondi. Gandolfini è arrivato nell’appartamento, ha visto tutti, ha capito in un attimo la situazione e ha immediatamente urlato ‘Oh, fanculo tutto questo. Andate tutti a fanculo’.
L’attore se ne è poi andato urlando, lasciando i presenti sorpresi mentre le sorelle di James gli correvano dietro per chiedergli di tornare, senza però avere alcun successo.
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Fonte: Indiewire
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