Stavolta è Ricky Gervais a finire nell’occhio del ciclone per le sue battute in uno speciale di stand-up comedy lanciato su Netflix. Dopo David Chappelle, anche il comico britannico ha infatti deciso di inserire una serie di battute sui genitali delle persone transessuali nello speciale SuperNature, disponibile da poche ore sulla piattaforma streaming, generando da subito un’ondata di polemiche – a pochi giorni dall’inizio del Pride Month.

La prima raffica di battute inizia al quarto minuto di speciale, quando Gervais inizia a scherzare facendo una netta distinzione tra “donne vecchio stampo” (quelle, a suo avviso, dotate di utero) e “nuove donne” (quelle “viste in giro ultimamente”, dotate di “barbe e peni”). Il comico parla di una tematica piuttosto attuale nel Regno Unito, sulla quale si è espressa lungamente anche J.K. Rowling, e cioè il fatto che le persone transessuali chiedono di poter utilizzare i bagni riservati al sesso in cui si identificano. “Sono signore, guarda i loro pronomi!” esclama l’attore, ironizzando poi proprio sull’uso dei pronomi e sui genitali delle persone transessuali non operate.

Alcuni minuti dopo, Gervais torna nuovamente sull’argomento mentre parla di quando Kevin Hart ha deciso di non condurre gli Oscar, nel 2018, a causa di alcuni suoi tweet del passato. “Non si può prevedere cosa sarà offensivo in futuro,” spiega il comico. “[…] La cosa peggiore che puoi dire oggi, per la quale vieni cancellato su Twitter, ricevi minacce di morte, è ‘le donne non hanno il pene’, vero? Ma nessuno se lo sarebbe aspettato in futuro. Tweet del genere dieci anni fa non venivano scritti, semplicemente perché nessuno pensava che a un certo punto ci saremmo trovati a dover esclamare una cosa simile!”

Più avanti, verso la fine dello speciale, Gervais fa però una precisazione molto chiara sulle sue battute nei confronti dell’esperienza trans:

Informativa completa: nella vita vera, ovviamente, supporto totalmente i diritti delle persone trans. Supporto tutti i diritti umani, e i diritti delle persone trans sono diritti umani. Vivete la vita come meglio credete. Utilizzate i pronomi che preferite. Vivete nel genere in cui vi identificate. Ma signore, troviamoci a metà strada: tagliatevi il pene. Dico solo questo.

Sui social si è scatenato ovviamente un putiferio: la comicità di Gervais è da sempre tagliente, ma in questo caso il tema è particolarmente caldo, soprattutto a pochi giorni dall’inizio del Pride Month. Come nel caso di Dave Chappelle, anche stavolta in molti affermano di voler cancellare il loro abbonamento, promuovendo poi l’hashtag #TransRightsAreHumanRights.

 

Al momento, il comico sta condividendo su Twitter una serie di messaggi di apprezzamento da parte dei fan:

 

Ricordiamo che qualche tempo fa Netflix ha aggiornato il suo Culture Memo per gli impiegati: ha destato un certo stupore una sezione denominata “Espressione artistica” nella quale Netflix sottolinea che non “censurerà certi artisti o voci”, anche se gli impiegati considerano questi contenuti pericolosi o dannosi. Il Culture memo arriva a dire che “se trovi difficile sostenere la nostra visione sui contenuti, Netflix potrebbe non essere il posto giusto per te”.

 

 

 

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