I creatori di Stranger Things, Matt e Ross Duffer, hanno parlato della stagione 4 della serie Netflix, in arrivo il 17 maggio in streaming, promettendo ai fan che resteranno soddisfatti e la loro lunga attesa verrà ripagata, spiegando inoltre perché la paragonano a Game of Thrones.

Durante il panel organizzato da Deadline nell’ambito dell’evento Contenders Television, Matt Duffer ha dichiarato:

La chiamiamo scherzando la nostra stagione in stile Game of Thrones perché è così estesa e si svolge in vari luoghi, penso che sia ciò che la rende unica e originale. Joyce e la famiglia Byers se ne sono andati alla fine della terza stagione. Sono in California. Abbiamo sempre voluto un’estetica in stile E.T. e legata ai quartieri periferici, elemento che possiamo finalmente realizzare nel deserto; e poi c’è Hopper in Russia; e poi, ovviamente, abbiamo un gruppo che è rimasto a Hawkins. Abbiamo questre tre storie, tutte legate e intrecciate tra loro, ma l’atmosfera è davvero diversa.

Ross Duffer ha inoltre aggiunto:

Non sapevamo quanto sarebbe diventata grande la stagione e non ce ne siamo resi conto fino a quando eravamo a metà del lavoro, per quanto riguarda quanta storia volevamo raccontare in questa stagione. Abbiamo fatto riferimento a Game of Thrones, ma per noi si tratta inoltre di dare spazio alle rivelazioni, al fatto che volevamo realmente iniziare a dare agli spettatori alcune risposte.

I fan della serie potranno così scoprire qualche dettaglio riguardante l’origine degli eventi sovrannaturali che hanno tormentato la cittadina. Ross ha sottolineato:

Quando abbiamo realizzato la prima stagione, Netflix continuava a dire ‘Potete spiegarci tutta la mitologia?’. Quindi abbiamo scritto questo gigantesco documento di 20 pagine, in cui parlavamo di tutto per quanto riguarda cosa stava accadende e cosa fosse esattamente il Sottosopra. E con ogni stagione stiamo svelando alcuni strati di questa storia, ma in questa stagione volevamo realmente immergerci e dare alcune di quelle risposte. Ma per farlo nel modo corretto avevamo bisogno di tempo, quindi è diventata una stagione sempre più grande.

Matt ha poi spiegato che la situazione li ha portati a chiedere a Netflix la possibilità di avere più tempo a disposizione per le puntate:

Non penso ci sia un episodio con una durata inferiore a un’ora, anche se nella prima stagione le puntate erano di circa 35 minuti. Si tende a dimenticarlo. In questa stagione sono davvero lunghe, credo la durata sia il doppio rispetto alle altre stagioni. C’è quindi un motivo per cui ci è voluto così tanto. Ha questa specie di qualità epica, è certamente qualcosa che sembra diverso.

I creatori della serie hanno quindi ironizzato sul fatto che la storia non poteva proseguire ancora a lungo, essendo ambientata negli anni ’80, perché Winona Ryder in quel periodo stava per diventare molto famosa con Beetlejuice. Matt ha dichiarato ironico:

Quello è il limite che non possiamo superare, ovvero il momento in cui Winona è una superstar internazionale. La serie deve fermarsi perché le teste dei ragazzini andrebbero a fuoco spontaneamente o qualcosa di simile.

Ross ha concluso divertito:

Quella è la scena finale: i ragazzi vanno vedere Beetlejuice e le loro teste esplodono.

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Fonte: Deadline

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